lunedì 29 novembre 2010

Wikileaks, Francia sostiene Usa. Karzai: "Nessuna ripercussione"

La Francia ha fatto sapere oggi di essere al fianco degli Stati Uniti, che si trovano ad affrontare le conseguenze della diffusione di migliaia di documenti diplomatici segreti, e ha definito queste rivelazioni una minaccia alla sovranità democratica.

Anche il presidente afghano Hamid Karzai, tramite il suo portavoce, ha assicurato che non ci saranno ripercussioni negative nel rapporto con Washington.

Il sito Wikileaks ha diffuso ieri circa 250.000 file riguardanti scambi di informazioni tra Washington e le ambasciate Usa in tutto il mondo, di fatto rendendo pubbliche le opinioni che i diplomatici avevano di molti leader stranieri.

Nei documenti il presidente francese Nicolas Sarkozy viene descritto come "autoritario" e "permaloso", stando al quotidiano Le Monde, uno dei cinque giornali ai quali sono state concesse delle anticipazioni dei file.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel viene definita come un leader "che evita i rischi", il primo ministro italiano Silvio Berlusconi come "un incapace" e il premier russo Vladimir Putin come "il maschio-alfa".

Il portavoce del governo francese Francois Baroin ha fatto sapere che la Francia era stata messa al corrente dei documenti prima della loro diffusione e ha promesso appoggio agli Stati Uniti, un alleato Nato, nella difesa della segretezza diplomatica.

"Noi appoggiamo gli sforzi dell'amministrazione Usa per impedire quello che non solo è un danno per l'autorità dei paesi coinvolti e per la qualità dei loro servizi, ma un pericolo per gli uomini e le donne che lavorano per la difesa dei loro paesi", ha detto Baroin a Radio Europe 1.

"L'autorità e la sovranità democratica sono minacciate da tali pratiche... se ci fosse qualcosa come una versione francese di Wikileaks, noi dovremmo essere inflessibili (nell'occuparcene)", ha aggiunto Baroin, che è anche ministro del Bilancio.

Anche il portavoce del presidente afghano Hamid Karzai ha assicurato oggi che le rivelazioni di Wikileaks non influiranno negativamente sui rapporti diplomatici con Washington.

Nei documenti diffusi ieri Karzai viene descritto come "estremamente debole", mentre il fratello viene definito un trafficante di droga corrotto.

"Non ci saranno ripercussioni importanti nelle nostre relazioni strategiche con gli Stati Uniti, che sono di più ampia portata", ha detto il portavoce Waheed Omer nel corso di una conferenza stampa a Kabul.

"Non ci sono in questi documenti elementi che ci sorprendano e non ravvisiamo niente che possa creare tensione nelle nostre relazioni diplomatiche, ma molto deve ancora uscire".

-- Sul sito www.reuters.it

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