mercoledì 30 settembre 2009

Aftermath of Tropical Storm Ketsana - “The rain was heavy and the wind was like crazy,”

DA NANG, Vietnam — Typhoon Ketsana headed west toward Laos on Wednesday after battering central Vietnam with powerful winds and heavy rain, leaving behind blue and sunny skies but dangerously rising floodwaters. The official death toll in Vietnam was placed at 41, but officials said that number was expected to rise as more reports came in and as the floodwaters threatened further destruction.


Typhoon Ketsana headed west toward Laos on Wednesday after battering central Vietnam with powerful winds and heavy rain, leaving behind blue and sunny skies but dangerously rising floodwaters. At left, much of Danang was under water on Wednesday.

Photo: Reuters



A woman looked at flooding from the bow of a boat on Wednesday in the preserved town of Hoi An, which is popular with tourists. The floods could reach the historic highs of 1964, a relief and disaster mitigation coordinator said.

Photo: Julian Abram Wainwright/European Pressphoto Agency


A man tried to get in his flooded house in Hoi An. Flooding receded Wednesday there and in the ancient capital of Hue.

Photo: Hoang Dinh Nam/Agence France-Presse -- Getty Images



The Philippine government appealed for international help as the death toll rose to at least 240 due to floods caused by Typhoon Ketsana. A woman washed clothes recovered from her house, which was destroyed, in the town of Pilila Rizal, east of Manila, on Monday.

Photo: John Javellana/Reuters


Inside a morgue in the town of Tanay, Rizal, east of Manila, a relative reacted after confirming the identity of a loved one killed by the floods.

Photo: John Javellana/Reuters


Children slept at a makeshift evacuation center in Cantas on the outskirts of Manila on Monday.

Photo: Mike Clarke/Agence France-Presse -- Getty Images


lunedì 28 settembre 2009

Silvio Berlusconi is the only one who won’t have Michelle Obama’s hugs! (10 pics) - Berlusconi non ha ricevuto l'abbraccio di Michele Obama

A dinner was organized for the G20 leaders in Pittsburgh and Michelle Obama received the guests by kissing and hugging except for one…

Gordon Brown (Prime Minister of the UK) got his hug and kiss, the same for Angela Merkel (German Chancellor) and Stephen Harper (Canadian Prime Minister); Nicolas Sarkozy (French President) and even Dimitry Medvedev (Russian President) got it too but Silvio Berlusconi (Italian Prime Minister) only got a formal handshake!

I guess his reputation precedes him… ))

Berlusconi is the only one who won't have Michelle Obama's hugs! (10 pics)
Berlusconi is the only one who won't have Michelle Obama's hugs! (10 pics)
Berlusconi is the only one who won't have Michelle Obama's hugs! (10 pics)
Berlusconi is the only one who won't have Michelle Obama's hugs! (10 pics)
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Berlusconi is the only one who won't have Michelle Obama's hugs! (10 pics)
Berlusconi is the only one who won't have Michelle Obama's hugs! (10 pics)
Berlusconi is the only one who won't have Michelle Obama's hugs! (10 pics)


Berlusconi is the only one who won't have Michelle Obama's hugs! (10 pics)

[via Telegraph]

domenica 27 settembre 2009

Regista Roman Polanski arrestato in Svizzera su richiesta degli Stati Uniti

polanski517cb5.jpg

Il regista Roman Polanski è stato arrestato oggi su richiesta degli Stati Uniti, mente cercava di entrare in Svizzera per ricevere questa sera un premio. Lo ha detto in un comunicato lo Zurich film festival.

Polanski è stato arrestato sulla base di un ordine di cattura emesso dalle autorità degli Stati Uniti nel 1978, si legge nella nota.

Il regista avrebbe dovuto ricevere un premio alla carriera al festival del cinema questa sera, dando inizio ad una retrospettiva della sua carriera cinematografica.

sabato 26 settembre 2009

La prima città a prova di hacker A Durban una rete inviolabile grazie ai codici segreti quantistici

Dopo il Sudafrica, toccherà a Madrid, Londra e Tokyo

http://www.durbanclub.co.za/images/durban-harbour.jpg

Per gli hackers è cominciato un conteggio alla rovescia (forzato) che, per il momento, promette solo la fine delle loro ostilità. Grazie alla meccanica quantistica, cioè quanto di più sofisticato e, ai più difficil­mente comprensibile, che la fisica possa esprimere. La città di Durban, in Sudafrica, ha realizzato in questi mesi la prima rete cittadina «an­ti- hackers». Collegati fra loro sono gli edifici municipali di Pinetown, Westville e Cato Manor. La parola magica che la difenderà è «crittogra­fia quantistica», cioè la scienza dei codici segreti che fa ricorso alla teo­ria da cui è partita la fisica moderna. Il «padre» era Max Planck e l'annun­ciava in una conferenza a Berlino il 14 dicembre 1900. Da allora è inizia­ta una lunga storia segnata da illu­stri controversie (Einstein non ci credeva, pur avendo contribuito) e che solo di recente ha aperto la fine­stra alle prime applicazioni. Tra quelle più desiderate c'è il compu­ter quantistico che porterà una rivo­luzione che oggi nemmeno siamo in grado di valutare pienamente.

Il primo passo che sta raccoglien­do successo riguarda appunto la «Quantum Key Distribution (QKD)» realizzata inviando se­gnali su fibre ottiche. L'ultima significativa sperimentazione è stata compiuta nell'ottobre 2007 a Ginevra durante le elezioni con un collegamen­to tra la stazione di raccolta dei conteggi e il Data Center del governo. Grazie al succes­so di questo progetto pilota il Cantone di Ginevra ha deciso che la tecnologia «QKD» sarà impiega­ta in tutte le future elezioni. Ma se Durban è la prima città al mondo ad accendere una rete del genere, nel 2010 si aggiungeranno altre tre città: il governo di Tokyo complete­rà i collegamenti fra tutti i ministe­ri e pure Madrid e Londra avranno ultimato la loro prima rete metro­politana.

«Questa tecnologia proposta ne­gli anni Ottanta e sperimentata in la­boratorio negli anni Novanta, final­mente dai primi anni Duemila con­sente le prime applicazioni indu­striali — spiega Erwan Bigan della svizzera Swisscom — Ma sono anco­ra pochissime le società impegnate su questa frontiera che trova resi­stenza ad essere applicata nonostan­te gli indubbi vantaggi». Sviluppi e possibilità sono emer­si dalla Conferenza internazionale «Quantum Information Processing and Communication» tenuta per la prima volta in Italia, all'Università La Sapienza, a Roma dove queste ri­cerche erano state avviate da France­sco De Martini. Il motivo, infatti, è che presso l'ateneo è attivo un picco­lo ma agguerrito gruppo di ricerca­tori ormai di fama internazionale che lavora teoricamente e pratica­mente sull'argomento il quale deve la sua fama alla fantascienza perché utilizza i principi del teletrasporto resi celebri da Star Trek.

«Seguendo la via più semplice, manipoliamo i fotoni con le proprie­tà della fisica quantista — spiega il professor Paolo Mataloni alla guida del gruppo nel Dipartimento di fisi­ca —. Così riusciamo a costruire una rete nella quale far viaggiare in­formazione in maniera inviolabile. Tutto si basa sulla polarizzazione dei fotoni in modo random e come ciò avvenga lo sa chi invia il messag­gio e chi lo riceve, soltanto se prima ha ricevuto la chiave di interpreta­zione. Inoltre, qualsiasi tentativo di intrusione nella rete viene subito ri­conosciuto perché altera la comuni­cazione ». In Italia ci sono alcuni al­tri gruppi di ricercatori impegnati in questo campo. Nelle Università di Firenze e Pisa si fa ricorso ad un'al­tra tecnica (Bose-Einstein Conden­sation) nella quale sono protagoni­sti invece dei fotoni, delle particelle atomiche chiamate bosoni portate a temperature vicine allo zero assolu­to (meno 273 gradi centigradi). Nel­le università di Torino e Camerino si fa ricorso, come a Roma, ai fotoni e a Camerino è nata pure una start-up, una società che inizia a commercializzare i risultati.

L'obiettivo ambito rimane però il computer quantistico nel quale il bit classico viene sostituito dal Qu­bit, cioè dal «Quantum bit», il «quanto di informazione quantisti­ca » nel quale le basi del conteggio dei computer classici «zero» e «uno» si manifestano in molti modi nello stesso momentoamplificando eccezionalmente la capacità di ela­borazione.

«Nel nostro laboratorio — raccon­ta Mataloni — manipolando due fo­toni siamo arrivati ad una capacità di 6 Qubit. Ora siamo in gara per condividere un progetto di ricerca europea che entro tre anni mira a re­alizzare un microprocessore da 20 Qubit, mattone fondamentale del fu­turo computer quantistico il quale si trova oggi allo stesso livello offer­to dagli elaboratori tradizionali ne­gli anni Cinquanta». L'Europa, in questo campo, è in una posizione di primo piano a livel­lo internazionale, per nulla inferiore agli Stati Uniti o al Giappone. Se si saprà mantenere, per il Vecchio Con­tinente, dalla fisica quantistica che ha generato teoricamente potrebbe­ro emergere anche preziose applica­zioni pratiche.

Giovanni Caprara
26 settembre 2009© RIPRODUZIONE RISERVATA

venerdì 25 settembre 2009

Youtube censura Beppe Grillo - YouTube ci ripensa, i video di Grillo sono di nuovo in Rete: "Migliaia di proteste"

Google aveva sospeso l'account del comico genovese Erano stati bloccati tutti i filmati di denuncia messi in Rete dal comico: in tutto 419 filmati con oltre 50 milioni di click

YouTube ci ripensa, i video di Grillo  sono di nuovo in Rete: "Migliaia di  proteste"
ROMA - E' stato riattivato il canale di Beppe Grillo su YouTube, anche se la piattaforma Internet ribadisce che c'è stata violazione del copyright. "Grazie alle migliaia di messaggi che avete inviato - scrive Grillo sul suo blog - la segnalazione di violazione del copyright è stata ritirata e l'account Youtube 'staffgrillo' è nuovamente operativo. Grazie a tutti!".

"Non possiamo commentare nel dettaglio i singoli casi - spiega in una nota un portavoce di YouTube - tuttavia il sistema opera in modo chiaro. YouTube dispone di un sistema che identifica automaticamente i video che sono protetti da copyright. In base ai termini e condizioni d'uso della piattaforma, se un utente riceve più di due notifiche per violazione di copyright il suo account viene sospeso. L'account può essere riattivato se la violazione del copyright viene risolta".

Durante la scorsa notte, YouTube aveva disattivato tutti i video pubblicati dal celebre blog del comico genovese. Ben 419 video, nella maggior parte di denuncia di fatti "mai trasmessi in televisione o sui giornali", sottolineava Grillo nel suo blog. Video visualizzati per 52.296.387 volte: "il secondo canale italiano di informazione su YouTube dopo la RAI".

"Il motivo dell'oscuramento - ha spiegato Grillo- è stato comunicato da YouTube in una mail: "Caro utente, con questo messaggio ti informiamo del fatto che abbiamo rimosso o reso inaccessibile il seguente materiale, a seguito di una segnalazione da parte di CBS, che ritiene che questo materiale vìoli il copyright. Il materiale in questione era l'intervista ad Obama di David Letterman...Cordiali saluti, YouTube, Inc.".

Ma Beppe Grillo ha anche avanzato alcuni sospetti sulla vicenda: "A pensar male - ha detto - si fa peccato, sta di fatto che, verso mezzogiorno, erano ancora presenti in Rete 2.230 link di video cercati con le parole Letterman-Obama. Perchè non sono stati oscurati? Perchè non sono stati rimossi solo i miei?"

"Questa decisione di YouTube procura al blog un danno enorme: tutti i video di Travaglio, i Grillo 168, le inchieste sulle morti in carcere, i V-day... Tutto rimosso. Resta aperto - ha aggiunto l'attore - l'annoso problema del rapporto del diritto d'autore rispetto alla Rete. Il primo è vecchio e non potrà che adeguarsi, prima possibile, alla modernità della seconda".

Repubblica.it

domenica 20 settembre 2009

Ministro Brunetta: «La sinistra per bene si liberi da questo abbraccio mortale» «Le élite irresponsabili vogliono un vero colpo di Stato»

Sono quelle «della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale» che pensano solo a come far cadere il governo che ha cominciato a colpirle»

http://attualizzando.files.wordpress.com/2009/04/brunetta.jpg
Renato Brunetta













CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - «Ci sono élite irresponsabili che stanno preparando un vero e proprio colpo di Stato». Lo ha detto a Cortina d'Ampezzo, al convegno del Pdl veneto, il ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta.

SINISTRA PER MALE E PER BENE - Il ministro ha descritto le élite come quelle «della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale» e ha messo in contrapposizione quelli che ha chiamato «i compagni della sinistra per bene» e quella che ha definito «la sinistra per male». E per questa ha usato la frase «vada a morire ammazzata». «La povera sinistra sarebbe nata con altri scopi e invece si fa condizionare da un'élite di m..,» ha detto il ministro, riferendosi alle «cattive banche, alla cattiva finanza, ai cattivi giornali». Rivolgendosi invece «alla sinistra per bene», ha invitato a «ritornare alla politica, compagni di sinistra, senza farvi fare la politica dai giornali». «Stanno preparando un colpo di Stato - ha ribadito - a cui si risponde a viso aperto parlando con gli italiani, costruendo l'Aquila, con un grande piano per il Mezzogiorno. La vera unità d'Italia è risolvere la questione meridionale». «Abbiamo una grande occasione, - ha precisato - la nostra missione sarà una missione straordinaria contro la cattiva rendita, contro i parassiti dovunque essi siano: nella finta cultura, nella finta cinematografia ideologica parassitaria, nel finto sindacato, nelle cattive banche, nella cattiva finanza, nei cattivi giornali». «Propongo - ha concluso - una lotta di liberazione per i compagni della sinistra per bene: liberatevi da questo abbraccio mortale di questa cattiva finanza, di questo cattivo sindacato, di questi cattivi gruppi editoriali». «Questa sedicente elite in questo anno di grande crisi - ha aggiunto - ha pensato solo a come far cadere un governo che guarda caso cominciava a colpire proprio le case matte della rendita».

BENE CHIESA, MA NO A IDEOLOGIA POLITICA CON LA TONACA - «Nei confronti della Chiesa stiamo dalla stessa parte»: lo ha detto oggi, a Cortina, dal ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta che ha aggiunto: «Quando la chiesa opera sul territorio e si fa carico dei fedeli spesso lo fa meglio di quanto lo faccia lo Stato. Quando però certi esponenti della Chiesa giocano al massacro, quella non la considero Chiesa ma ideologia politica con la tonaca». Brunetta ha concluso rilevando che «la Chiesa non ha mai avuto tanto dallo Stato italiano in termini di 8 per mille e questo dimostra la nostra serietà».

IL GOVERNO RISPETTERÀ I PATTI: «ORA FASE DUE»- «I patti vanno rispettati da tutti e il governo rispetterà i patti». Lo assicura il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta rispondendo a una domanda dei cronisti sui prossimi contratti del pubblico impiego.
La crisi, secondo Brunetta, ha fatto aumentare il potere d'acquisto dei dipendenti e dei pensionati.
I 32-33 milioni di italiani a reddito fisso, secondo il ministro, hanno potuto contare su aumenti salariali e pensionistici del 3-4%, a fronte di un'inflazione dell'1-2%. «Questo è il segno - ha spiegato Brunetta - che non c'è stata crisi sociale, pure in presenza di un Pil sotto di 5 punti. A soffrire, invece, sono state le imprese e i lavoratori autonomi a causa della diminuzione del calo dei consumi. Hanno resistito ma non potranno farlo ancora per molto. E perchè sono diminuiti i consumi? Per la paura». Per Brunetta il problema ora è di passare dalla «fase uno» alla fase due. «Dobbiamo dare una accelerazione tra la fine dell'anno e l'inizio del 2010 sostenendo i lavoratori autonomi che, in questi mesi, hanno sofferto ma tenuto. Rilanciare i consumi - ha rimarcato il ministro - significa dare ossigeno al lavoro autonomo e tutelare chi ha un reddito fisso». Questo dovrà essere fatto attraverso tre percorsi: le riforme (Welfare, burocrazia, federalismo, ecc...), gli investimenti e lo stimolo alla spesa.

«PERDEREMO UNA O DUE REGIONI» - Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta invita il Pdl a prepararsi alle elezioni amministrative e a lasciare al centrosinistra «qualche regione, poche, poche, poche... una o due».

DONADI: UNA RISATA TI SEPPELLIRÀ - «Al ministro Brunetta, che si lancia in lugubri anatemi, rispondiamo con una battuta: una risata ti seppellirà». Lo afferma Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera, nel corso di una dibattito sull'economia alla festa del partito a Vasto. «Mentre noi siamo qui a discutere di economia e proposte per rilanciare il sistema Paese - continua Donadi - è sconfortante leggere le dichiarazioni di così basso livello da parte di un ministro della Repubblica». Ad attaccare il ministro è anche il responsabile del Welfare dell'Idv Maurizio Zipponi. «Brunetta - dice - sa solo insultare. Il governo discute di aria fritta, come le gabbie salariali, senza invece mettere in campo alcuna proposta concreta e immediata».

Commenti

La morale sui fannulloni la faccia a se stesso.

19.09|19:57
saturnio

Se fossero vere quest fonti, l'unico vero fannullone sarebbe Lui... Queste parole le ho prese da una biografia in rete: Tra i colleghi europarlamentari si piazza al 611mo posto per le presenze con una percentuale di assenteismo pari al 51,79%. Rieletto al Parlamento Europeo nel 2004, ha concluso il mandato nell'aprile 2008. Nella statistiche delle presenze all'Europarlamento risulta essere stato presente al 62.88% delle sedute. Visto che è così virtuoso perchè non restituisce il maltorto.Perchè non restituisce la parte di stipendio da parlamentare non meritata con le assenze fatte. Se io mi assentassi a lavoro come ha fatto lui, mi licenzierebbero in tronco....Un pò di serietà...

A proposito di rendita parassitaria...

19.09|19:57
mario_magnotta

E gli evasori fiscali? Questi sono i parassiti peggiori parassiti: rubano soldi e servizi a tutti gli onesti. Lavoratori dipendenti svegliatevi! L'evasore è un infame che ti ruba opportunità di vita. E il governo di Brunetta è il primo difensore di questa massa di criminali.

avvertimento mafioso

19.09|19:47
Lettore_5780

Sembra un avvertimento mafioso... in vista dell'autunno caldo e della decisione della corte costituzionale sul lodo alfano. In campana... se non va per il verso giusto ci sara' un colpo di stato...

Vecchia storia,deja vu...

19.09|19:45
Lettore_736281

Quella dei comunisti che per invidia fanno qualunque cosa...Chiedere ai gloriosi partigiani che dopo la fine della guerra continuavano ad ammazzare ogni genere di oppositori, con particolare gusto per il clero. Deja vu. Brunetta non ha detto nulla di nuovo anche se "repetita juvant" a questi verdi di rabbia...A proposito dov'è finito Pecoraro Scanio, quello che ridacchia ai funerali di Stato. Fra poco ci sarà nuovamente lavoro per lui e per Vasco Errani,il rosso presidente della Regione Emilia-Romagna,suo compagno di risate!


www.corriere.it

L'arrivo dei sei militari caduti a Kabul e Saluto alle Salme -

E' atterrato all'aeroporto di Ciampino, a Roma, il C-130 che ha trasportato in Itallia le salme dei sei paracadutisti uccisi nell'attentato di Kabul. Rientrati nella notte i quattro feriti..

(Ap)
(Ap)


Un momento della cerimonia di saluto dei parà della Folgore ai loro sei compagni uccisi nell'attentato di giovedì (Ansa)
Un momento della cerimonia di saluto dei parà della Folgore ai loro sei compagni uccisi nell'attentato di giovedì (Ansa)

(Ansa)
(Ansa)

(Ansa)
(Ansa)


(Ansa)
(Ansa)


(Epa)
(Epa)

(Epa)
(Epa)

(Reuters)
(Reuters)

http://www.corriere.it/

EDITORIA DIGITALE: Con Google Books arriva il libro espresso. Così avremmo versioni stampabili on demand pronte in pochi minuti e a basso prezzo MILANO - Che dalle parti di Mountain View di questi tempi si siano concentrati soprattutto su Google Book


MILANO - Che dalle parti di Mountain View di questi tempi si siano concentrati soprattutto su Google Books non è certo una novità. La notizia di oggi però riguarda un accordo che la grande G ha stipulato con On Demand Books, la società ideatrice della Espresso Book Machine, una super stampatrice in grado di produrre 300 pagine in 4 minuti, che dai prossimi giorni potrà avere accesso all'immenso archivio digitale della società di Brin e Page. E non è tutto. Google, infatti, ha anche confermato il recente acquisto di ReCaptcha, il noto software anti-spam la cui tecnologia potrà essere sfruttata per migliorare la scannerizzazione dei testi.

DAL DIGITALE ALLA CARTA – Se non amate perdere la vista davanti allo schermo di un Pc e preferite assaporare un buon libro scorrendone le pagine con le vostre mani, Google ha pensato anche a voi. Grazie all'accordo con la società distributrice della «macchina per libri espressi», infatti, l'immenso patrimonio della più vasta libreria pubblica digitale del mondo potrà essere facilmente trasferito su carta. La «caffettiera da letteratura», che nel 2007 si è aggiudicata il premio del Time come invenzione dell'anno, consentirà di avere in una manciata di minuti la versione cartacea del libro dei vostri desideri: dall'introvabile trascrizione di un manoscritto mai più ristampata, al manuale di cucina dello chef più ricercato. Il tutto con una pratica rilegatura e una semplice copertina rigida per un complessivo costo dei materiali che non supera i 3 dollari. E con una macchina da poco meno di 100 mila dollari – ma esistono anche configurazioni più economichesi potranno stampare fino a 60 mila testi in un anno. Da domani, insomma, oltre 2 milioni di libri di dominio pubblico – nel catalogo on demand saranno, infatti, disponibili solo testi che non devono più sottostare alle leggi di copyright nel paese in cui vengono stampati – potranno rapidamente tornare dalla versione digitale a quella della più classica tradizione gutenberghiana, con prezzi che si aggireranno intorno agli 8 dollari a pubblicazione.

DUE IN UNO – Ma big G non si ferma qui. Dalle pagine del suo blog , infatti, ha annunciato anche l'acquisto di reCaptcha, una start-up che fornisce appunto i Captcha, tecnologia piuttosto nota per la sua funzione anti-spam. Si tratta del sistema che propone parole distorte, facilmente leggibili dall'occhio umano ma non da un software di riconoscimento ottico dei caratteri, la cui decifrazione è richiesta per effettuare determinati log-in. In questo caso però Google non punta solo a un miglioramento della sicurezza. Con l'utilizzo di reCaptcha l'obiettivo principale è il potenziamento della scannerizzazione su larga scala, necessaria per progetti come Google Books e Google News Archive Search, consentendo la digitalizzazione anche di quei lemmi che altrimenti un lettore automatico immagazzinerebbe in maniera errata

Simone D'Ambrosio
Corriere.it

Giorgio Napolitano a Ciampino accoglie le salme dei sei parà ucci a Kabul

È giunto alle 9.30 l'aereo C-130 dell'Aeronautica militare che da Kabul, dopo diciotto ore di volo, ha riportato in Italia le salme dei sei paracadutisti uccisi in un attentato dinamitardo a Kabul il 17 settembre scorso. L'aereo che ha trasportato in Italia i feretri dei militari - il capitano Antonio Fortunato, il sergente maggiore Roberto Valente, il caporal maggiore capo Massimiliano Randino e i caporal maggiori scelti Davide Ricchiuto, Giandomenico Pistonani e Matteo Mureddu - era decollato ieri pomeriggio dalla capitale afgana.

A Ciampino, a ricevere le salme dei caduti, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e le più alte cariche dello Stato. Appena giunto a Ciampino, il Presidente Napolitano ha avuto un breve incontro con i familiari delle sei vittime.

http://www.unita.it/

El País intervista Andrea Camilleri: «L'Italia è sull'orlo dell'implosione» «Tutta l'Europa parla di Berlusconi. L'Italia tace»

«L'Italia è sull'orlo dell'implosione»

Domanda: «Tutta l'Europa parla di Berlusconi. L'Italia tace». Risposta: «Questo silenzio è inquietante. Stiamo perdendo tempo nella in questa "fase di sostituzione". La politica è stata sostituita dalla magistratura, e con l'opposizione è lo stesso: siccome non c'è è stata sostituita da due giornali (l'Unità e la Repubblica) e da un canale televisivo (Rai3). Tutti gli altri sono in silenzio. Così parla la stampa straniera, che ha sostituito la nostra in questa fase di emergenza della democrazia italiana».

Le curiosità sul "caso Italia" questa volta appartengono al quotidiano spagnolo El País. Le risposte ad uno dei più grandi scrittori italiani: Andrea Camilleri, il padre di Montalbano. Nella lunga intervista condotta da Miguel Mora si affronta una approfondita analisi della situazione italiana e giudizi severi su Berlusconi e sulla classe politica.

«Crede che l'Italia può resistere quattro anni così?», chiede ad un certo punto l'intervistatore. E qui Camilleri dà un altro dei suoi affilati giudizi: «Non credo che l'Italia possa resistere ancora. Siamo sull'orlo di una implosione, ma non sarà la Chiesa a far cadere Berlusconi. Spero che saranno i cittadini».

http://www.unita.it

venerdì 18 settembre 2009

White House Scraps Bush’s Approach to Missile Shield (President Obama scrapped his predecessor’s proposed antiballistic missile shield in Eastern Europe) By PETER BAKER

WASHINGTON — President Obama scrapped his predecessor's proposed antiballistic missile shield in Eastern Europe on Thursday and ordered instead the development of a reconfigured system designed to shoot down short- and medium-range Iranian missiles.

In one of the biggest national security reversals of his young presidency, Mr. Obama canceled former President George W. Bush's plans to station a radar facility in the Czech Republic and 10 ground-based interceptors in Poland. Instead, he plans to deploy smaller SM-3 interceptors by 2011, first aboard ships and later in Europe, possibly even in Poland or the Czech Republic.


President Barack Obama spoke about the missile shield at the White House on Thursday.
Luke Sharrett/The New York Times


http://graphics8.nytimes.com/images/2009/09/17/us/gates.650.2.jpg

Defense Secretary Robert M. Gates with Gen. James E. Cartwright, vice chairman of the Joint Chiefs of Staff, at a briefing at the Pentagon on Thursday.

Mr. Obama said that the new system "will provide stronger, smarter and swifter defenses of American forces and America's allies" to meet a changing threat from Iran. Administration officials cited what they called accumulating evidence that Iran had made more progress than anticipated in building short- and medium-range missiles that could threaten Israel and Europe than it had in developing the intercontinental missiles that the Bush system was more suited to counter.

But the decision churned domestic and international politics as Republican critics at home accused Mr. Obama of betraying allies and caving in to Russian pressure, while officials in Eastern Europe expressed discomfort and confusion at the dramatic shift. President Dmitri A. Medvedev of Russia, who is to meet with Mr. Obama in New York next week, reacted cautiously as Moscow tried to determine whether the new system was less threatening to its own security.

Mr. Obama's transformation of the missile defense program is one of his administration's sharpest revisions of the national security policy he inherited from Mr. Bush. At the same time, he resisted pressure from liberals in his party to eliminate the program altogether and he produced an alternative that effectively guaranteed that the United States would deploy some form of European antimissile shield in the near future.

"President Bush was right that Iran's ballistic missile program poses a significant threat," Mr. Obama said. But he said the new assessment of the Iranian threat required a different system using existing technology. "This new approach will provide capabilities sooner, build on proven systems and offer greater defenses against the threat of missile attack than the 2007 European missile defense program," he said.

The White House adamantly denied that its decision had anything to do with Russian objections to Mr. Bush's program and said that the United States would continue developing the larger interceptors in case it eventually needed to deploy them. The administration also scrambled to reassure Poland and the Czech Republic that it was not abandoning them.

Mr. Obama called the leaders of both nations to reaffirm what he called "our deep and close ties," and publicly reiterated America's commitment under Article 5 of the NATO treaty to come to their defense in the event of an attack. Aides said that Mr. Obama would keep Mr. Bush's promise to provide a Patriot antimissile battery to Poland.

Yet even as it sought to calm Warsaw and Prague, the administration hoped to use the policy change to mitigate Israel's desire to take military action against Iran's nuclear complexes as Iran comes closer to building a warhead and mounting it on a missile. "We hope that it will reassure them that perhaps there's a little more time here," Defense Secretary Robert M. Gates said of the Israelis.

The decision drew immediate Republican criticism. "Scrapping the U.S. missile defense system in Poland and the Czech Republic does little more than empower Russia and Iran at the expense of our allies in Europe," said Representative John A. Boehner of Ohio, the House Republican leader. "It shows a willful determination to continue ignoring the threat posed by some of the most dangerous regimes in the world."

Eric S. Edelman, the under secretary of defense under Mr. Bush, said in an interview that the decision had "good news and bad news."

"It's better, obviously, to have some missile defense capability there now," he said. But he said the move would "raise questions" about American commitments and make it harder for the United States to change course if Iran later developed longer-range missiles. "There are going to be enormous repercussions to this decision that will ripple out," he said.

Mr. Obama stressed that Mr. Gates and the Joint Chiefs of Staff supported the decision, and he sent Mr. Gates, a Republican first appointed by Mr. Bush, to discuss the decision with reporters. Mr. Gates said that the new system would put defenses in place seven years earlier than the Bush plan. While no longer deploying the original interceptors in Poland, the United States "would prefer to put the SM-3s in Poland," Mr. Gates said.

"Those who say we are scrapping missile defense in Europe are either misinformed or misrepresenting the reality of what we are doing," Mr. Gates said. He added that the new configuration "provides a better missile defense capability" for Europe and American forces "than the program I recommended almost three years ago."

Mr. Gates and other officials said Iran was moving quickly toward a workable arsenal of missiles that could strike Israel and Europe. In May, Iran launched the Sejil-2, a successful test of a two-stage solid-fuel missile with an estimated range of 1,200 miles. Unlike Iran's liquid-fuel missiles, a solid-fuel missile can be stored, moved and fired on shorter notice, and thus is considered a greater threat.

The administration's new four-phase plan would deploy existing SM-3 interceptors using the sea-based Aegis system in 2011, then deploy an improved version in 2015 both on ships and on land. Rather than the 10 bigger interceptors originally envisioned for Poland, there could be 40 to 50 of the smaller missiles on land by then and more on ships. A more advanced version would be deployed in 2018 and yet another generation in 2020, the latter with more capacity to counter intercontinental missiles.

The interceptors Mr. Bush wanted to put in Poland would not have been deployed until 2018, officials said. The SM-3 missiles have had eight successful tests so far, and were used to shoot down a satellite, although critics said the missiles have not had to cope with the sort of decoys enemies might use. Instead of the sophisticated radar proposed for the Czech Republic, officials said they would rely more on a limited version in Turkey or the Caucasus, as well as satellites and newly developed airborne sensors.

In Moscow, Mr. Medvedev offered a measured reaction. "We appreciate the responsible approach of the U.S. president toward implementing our agreements," he said on national television. "I am prepared to continue this dialogue."

Peter Baker reported from Washington and Nicholas Kulish from Berlin. Judy Dempsey contributed reporting from Berlin, and Clifford J. Levy from Moscow.

http://www.nytimes.com/2009/09/18/world/europe/18shield.html?bl=&pagewanted=print

MF/News: Mary Travers of Peter, Paul and Mary Dies at 72, By WILLIAM GRIMES

Mary Travers, whose ringing, earnest vocals with the folk trio Peter, Paul and Mary made songs like "Blowin' in the Wind," "If I Had a Hammer" and "Where Have All the Flowers Gone?" enduring anthems of the 1960s protest movement, died on Wednesday at Danbury Hospital in Connecticut. She was 72 and lived in Redding, Conn.

The cause was complications from chemotherapy associated with a bone-marrow transplant she had several years ago after developing leukemia, said Heather Lylis, a spokeswoman.

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Ms. Travers brought a powerful voice and an unfeigned urgency to music that resonated with mainstream listeners. With her straight blond hair and willowy figure and two bearded guitar players by her side, she looked exactly like what she was, a Greenwich Villager directly from the clubs and the coffeehouses that nourished the folk-music revival.

"She was obviously the sex appeal of that group, and that group was the sex appeal of the movement," said Elijah Wald, a folk-blues musician and a historian of popular music.

Ms. Travers's voice blended seamlessly with those of her colleagues, Peter Yarrow and Paul Stookey, to create a rich three-part harmony that propelled the group to the top of the pop charts. Their first album, "Peter, Paul and Mary," which featured the hit singles "Lemon Tree" and "If I Had a Hammer," reached No. 1 shortly after its release in March 1962 and stayed there for seven weeks, eventually selling more than two million copies.

The group's interpretations of Bob Dylan's "Blowin' in the Wind" and "Don't Think Twice, It's All Right" translated his raw vocal style into a smooth, more commercially acceptable sound. The singers also scored big hits with pleasing songs like the whimsical "Puff the Magic Dragon" and John Denver's plaintive "Leaving on a Jet Plane."

Their sound may have been commercial and safe, but early on their politics were somewhat risky for a group courting a mass audience. Like Mr. Yarrow and Mr. Stookey, Ms. Travers was outspoken in her support for the civil-rights and antiwar movements, in sharp contrast to clean-cut folk groups like the Kingston Trio, which avoided making political statements.

Peter, Paul and Mary went on to perform at the 1963 March on Washington and joined the voting-rights marches from Selma to Montgomery, Ala., in 1965.

Over the years they performed frequently at political rallies and demonstrations in the United States and abroad. After the group disbanded, in 1970, Ms. Travers continued to perform at political events around the world as she pursued a solo career.

"They made folk music not just palatable but accessible to a mass audience," David Hajdu, the author of "Positively Fourth Street," a book about Mr. Dylan, Joan Baez and their circle, said in an interview. Ms. Travers, he added, was crucial to the group's image, which had a lot to do with its appeal. "She had a kind of sexual confidence combined with intelligence, edginess and social consciousness — a potent combination," he said. "If you look at clips of their performances, the camera fixates on her. The act was all about Mary."

Mr. Yarrow, in a statement on Wednesday, described Ms. Travers's singing style as an expression of her character: "honest and completely authentic."

Mr. Stookey, in an accompanying statement, wrote that "her charisma was a barely contained nervous energy — occasionally (and then only privately) revealed as stage fright."

Mary Allin Travers was born on Nov. 9, 1936, in Louisville, Ky. When she was 2 her parents, both writers, moved to New York. Almost unique among the folk musicians who emerged from the Greenwich Village scene in the early 1960s, Ms. Travers actually came from the neighborhood. She attended progressive private schools there, studied singing with the music teacher Charity Bailey while still in kindergarten and became part of the folk-music revival as it took shape around her.

"I was raised on Josh White, the Weavers and Pete Seeger," Ms. Travers told The New York Times in 1994. "The music was everywhere. You'd go to a party at somebody's apartment and there would be 50 people there, singing well into the night."

While at Elisabeth Irwin High School, she joined the Song Swappers, which sang backup for Mr. Seeger when the Folkways label reissued a collection of union songs under the title "Talking Union" in 1955. The Song Swappers made three more albums for Folkways that year, all featuring Mr. Seeger to some degree.

Ms. Travers had no plans to sing professionally. Folk singing, she later said, had been a hobby. At New York clubs friends like Fred Hellerman of the Weavers and Theodore Bikel would coax her onstage to sing, but her extreme shyness made performing difficult. In 1958 she appeared in the chorus and sang one solo number in Mort Sahl's short-lived Broadway show "The Next President," but as the '60s dawned she found herself at loose ends.

By chance, Albert Grossman, who managed a struggling folk singer named Peter Yarrow and would later take on Mr. Dylan as a client, was intent on creating an updated version of the Weavers for the baby-boom generation. He envisioned two men and a woman with the crossover appeal of the Kingston Trio. Mr. Yarrow, talking to Grossman in the Folklore Center in Greenwich Village, noticed Ms. Travers's photograph on the wall and asked who she was. "That's Mary Travers," Grossman said. "She'd be good if you could get her to work."

Mr. Yarrow went to Ms. Travers's apartment on Macdougal Street, across from the Gaslight, one of the principal folk clubs. They harmonized on "Miner's Lifeguard," a union song, and decided that their voices blended. To fill out the trio, Ms. Travers suggested Noel Stookey, a friend doing folk music and stand-up comedy at the Gaslight.

After rehearsing for seven months, with the producer and arranger Milt Okun coaching them, Peter, Paul and Mary — Mr. Stookey adopted his middle name, Paul, because it sounded better — began performing in 1961 at Folk City and the Bitter End. The next year they released their first album.

Virtually overnight Peter, Paul and Mary became one of the most popular folk-music groups in the world. The albums "Moving" and "In the Wind," both released in 1963, rose to the top of the charts and stayed there for months. In concert the group's direct, emotional style of performance lifted audiences to their feet to deliver rapturous ovations.

Ms. Travers, onstage, drew all eyes as she shook her hair, bobbed her head in time to the music and clenched a fist when the lyrics took a dramatic turn. On instructions from Grossman, who wanted her to retain an air of mystery, she never spoke. The live double album "In Concert" (1964) captures the fervor of their performances.

On television the group's mildly bohemian look — Ms. Travers favored beatnik clothing and Mr. Yarrow and Mr. Stookey had mustaches and goatees — gave mainstream audiences their first glimpse of a subculture that had previously been ridiculed on shows like "The Many Loves of Dobie Gillis."

"You cannot overemphasize those beards," Mr. Wald said. "They looked like Greenwich Village to the rest of America. They were the first to go mainstream with an artistic, intellectual, beat image."

Although the arrival of the Beatles and other British invasion bands spelled the end of the folk revival, Peter, Paul and Mary remained popular throughout the 1960s. The albums "A Song Will Rise" (1965), "See What Tomorrow Brings" (1965) and "Album 1700" (1967) sold well, as did the singles "For Lovin' Me" and "Early Morning Rain," both by Gordon Lightfoot, and Mr. Dylan's "When the Ship Comes In." The gently satirical single "I Dig Rock and Roll Music" (1967) reached the Top 10, and "Leaving on a Jet Plane" (1969), their last hit, reached No. 1 on the charts.

In 1970, after releasing the greatest-hits album "Ten Years Together," the group disbanded. Ms. Travers embarked on a solo career, with limited success, releasing five albums in the 1970s. The first, "Mary" (1971), was the most successful, followed by "Morning Glory" (1972), "All My Choices" (1973), "Circles" (1974) and "It's in Everyone of Us" (1978).

Ms. Travers's first three marriages ended in divorce. She is survived by her fourth husband, Ethan Robbins; two daughters, Erika Marshall of Naples, Fla., and Alicia Travers of Greenwich, Conn.; a sister, Ann Gordon of Oakland, Calif.; and two grandchildren.

Peter, Paul and Mary reunited to perform at a benefit to oppose nuclear power in 1978 and thereafter kept to a limited schedule of tours around the world. Many of their concerts benefited political causes. "I was raised to believe that everybody has a responsibility to their community and I use the word very loosely," Ms. Travers told The Times in 1999. "It's a big community. If I get recognized in the middle of the Sinai Desert I have a big community."

It was a faithful community. Musical fashions changed, but fans stayed loyal to the music and the political ideals of the group. Ms. Travers once told the music magazine Goldmine, "People say to us, 'Oh, I grew up with your music,' and we often say, sotto voce, 'So did we.' "

http://www.nytimes.com/2009/09/17/arts/music/17travers.html?em

Foto/Pics: "Sexy Bomb" Megan Fox incanta Los Angeles

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mercoledì 16 settembre 2009

Scudo fiscale più facile nei Paesi extra Ue - Lo scudo fiscale "non comporta la regolarizzazione degli illeciti di qualsiasi altra natura

Lo scudo fiscale "non comporta la regolarizzazione degli illeciti di qualsiasi altra natura: restano fermi i presidi ordinamentali e le relative sanzioni contenute nella disciplina dell'antiriciclaggio, nonché in materia di reati, ad eccezione di quelli legati all'infedele o all'omessa dichiarazione dei redditi". Lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate nella bozza di circolare con le istruzioni sull'utilizzo dello scudo fiscale. Il chiarimento era atteso dai professionisti e dagli interessati in quanto l'obbligo di comunicazione all'antiriciclaggio di operazioni sospette non era previsto nelle precedenti manovre di rientro dei capitali.

http://sanita.rdbcub.it/uploads/pics/soldi_euro.jpg

Il rimpatrio dai paesi extra Ue
La circolare chiarisce inoltre che la regolarizzazione di capitali, senza l'obbligo di rimpatrio fisico, è possibile anche per i Paesi extra Ue "qualora sia rispettata la condizione che vi sia un effettivo scambio di informazioni". L'Agenzia delle Entrate ha tenuto conto delle disposizioni comunitarie che vietano qualsiasi restrizione ai movimenti di capitale non solo tra Stati membri. Per quanto riguarda i Paesi dell'Ue "si considera in ogni caso sussistente il requisito dell'effettività dello scambio d'informazioni", mentre "deve essere verificato per quelli aderenti allo Spazio Economico Europeo (SEE)". Attualmente, tra questi rispettano il requisito solo Norvegia e Islanda. Per Liechtenstein, Svizzera, Montecarlo e San Marino é consentito solo il rimpatrio.

Per rimpatriare o regolarizzare attività illegalmente detenute all'estero l'imposta dovuta «è pari al 5% delle attività finanziarie indicate nella dichiarazione riservata».
«Si tratta di una presunzione assoluta - sottolinea l'Agenzia riferendosi ai costi fiscali dell'operazione, ovvero il 50% del rendimento del 2% annuo per i precedenti 5 anni - che non tiene contro del periodo di effettiva detenzione all'estero delle attività che si intende rimpatriare o regolarizzare nè del reale rendimento conseguito». Questa affermazione escluderebbe dunque un'aliquota più bassa per capitali detenuti da meno tempo rispetto ai cinque anni indicati dalla norma.

15 settembre 2009
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/09/scudo-fiscale-antiricilaggio_PRN.shtml

martedì 15 settembre 2009

Fare sesso in Italia: Ecco le più belle bambole sessuali di silicone, "androgine e accoglienti" - Colori bianco, rosso e nero

Bianco, rosso e nero: tre colori bastano a Gabriele Corni a raccontare le sue donne "Adoperabili", bambole sessuali di silicone. Uno sfondo anestetizzato che indirizza l'occhio dello spettatore sui dettagli anatomici, mantenendo lo stereotipo che vuole la donna semplicemente come un oggetto. Le fotografie di Corni sono esposte dal 18 settembre al 31 ottobre alla galleria Oltre Dimore di Bologna.

Di Gabriele Corni
http://bologna.repubblica.it/multimedia/home/9285680/1/6