Ogni giorno, dopo il tg delle 20, Giuliano Ferrara avrà uno spazio su Rai1. E' un'ipotesi allo studio di viale Mazzini secondo l'Adnkronos.
Roma - Giuliano Ferrara, protagonista e ideatore pochi giorni fa di una manifestazione pro- Berlusconi, tornerebbe dopo molti anni alla conduzione di una trasmissione giornalistica nel servizio pubblico. E allo studio ci sarebbe per lui uno spazio quotidiano in access prime time su Rai1. Si starebbe pensando per il direttore de Il Foglio ed l’ex conduttore di Otto e mezzo a un programma che andrebbe in onda dopo il Tg1 delle 20, nella collocazione che anni fa era di "Il Fatto" di Enzo Biagi.
Proprio oggi, Il Foglio pubblica un'intervista al dg Rai Mauro Masi. Secondo il quale «quello in Rai è un lavoro difficile, uno dei più difficili in Italia. Ma è interessante e mi piace. Tutta la vita sono stato un ’civil servant’ e continuerò a farlo». L'intervista al direttore generale della Rai prende spunto dalle indiscrezioni su una sua possibile partenza da Viale Mazzini. A chi ha ipotizzato un suo addio dopo le parodie di Luca e Paolo a Sanremo, Masi replica spiegando che «la satira vive in una dimensione tutta particolare. Si può discutere se Sanremo sia il luogo più adatto per la satira politica. Questa scelta è stata proposta, insieme a tutto il pacchetto Sanremo, dalla direzione di rete, Rai1. Sanremo è stato comunque un grande successo, un successo della Rai nel suo insieme».
Il dg racconta che la Rai «è molto complicata, ha una governance difficile, un assetto normativo complessivo di settore arretrato rispetto agli sviluppi tecnologici». «Ci vuole - spiega poi al Foglio - un intervento ampio e condiviso da parte del legislatore, che ripensi la governance e l’assetto normativo di settore. In altre parole, la stessa natura giuridica della Rai. Serve una scelta chiara: o si fa la scelta completamente pubblica, e ne esistono esempi internazionali», oppure «si chiarisce bene cosa è privato nel bilancio Rai».
Il dg Rai spiega anche che c’è «un problema interno aggiuntivo, che riguarda la governance interna. Parlo dei rapporti con il capo azienda da un lato con il consiglio di amministrazione e dall’altro con i direttori di rete». Masi è soddisfatto del bilancio della Rai, meno soddisfatto «per ciò che riguarda la qualità dei palinsesti, la ricerca di un vero pluralismo in azienda in rapporto al servizio pubblico. Ci stiamo provando ma il percorso è lungo». Michele Santoro? «Lo considero uno dei migliori giornalisti televisivi italiani - risponde Masi - Sogno di vederlo in un programma meno santoriano. Oramai a mio avviso è un pò schiavo del suo personaggio». E a chi lo bolla come censore, Masi risponde: «Un’autentica bestialità. Portata avanti da una stremata e riconosciuta compagnia di giro. Della quale non mi curo molto».
Con la Stampa, Edz. Ec24
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