“Sembra che” Obama sia stato colto di sorpresa. Al suo posto il veterano Jacob Lew
Terremoto alla Casa Bianca, mentre i repubblicani scelgono il candidato che a novembre sfiderà Obama. Ieri pomeriggio il presidente ha annunciato a sorpresa che il suo capo dello staff, William Daley, ha presentato le dimissioni. Il suo posto verrà preso da Jacob Lew, attualmente direttore del budget. È l’effetto di un anno durissimo per l’amministrazione, cominciato con l’acuirsi della crisi economica, proseguito con lo scontro al Congresso per la questione del debito, e concluso ora dal nuovo libro della giornalista del «New York Times» Jodi Kantor, che ha rivelato duri contrasti tra la first lady Michelle e i consiglieri più stretti di Obama.
Il Presidente ha detto che Daley ha chiesto di andare via perché vuole tornare a Chicago, la città originaria di entrambi, per dedicare più tempo alla famiglia. Lui stesso però ha ammesso di essere rimasto sorpreso dalla decisione del suo collaboratore più stretto, rivelando che all’inizio ha respinto le dimissioni, invitandolo a riflettere. Il capo dello staff però è rimasto fermo nella sua determinazione a lasciare Washington, e Obama è stato costretto a prenderne atto.
Daley era stato chiamato alla Casa Bianca appena un anno fa, per sostituire Rahm Emanuel, che aveva deciso di candidarsi a sindaco di Chicago. Sull’uscita di Emanuel erano circolate molte voci, che riguardavano in particolare la durezza con cui trattava i collaboratori, e le sue difficoltà a fungere da mediatore con il Congresso. Il nuovo libro della Kantor rivela ora che c’erano stati forti contrasti anche con la First Lady, che aveva chiesto apertamente al marito di sostituire il capo dello staff.
Daley era arrivato alla Casa Bianca forte di una lunga esperienza politica, in cui aveva anche ricoperto anche il ruolo di segretario al Commercio. Doveva riportare l’armonia nella squadra del presidente e gestire il rapporto con il Congresso. Le difficoltà della crisi economica, però, lo hanno logorato in fretta. Il fallimento delle trattative per alzare il tetto del debito è stato attribuito in buona parte a Daley, che poco dopo era stato costretto a cedere alcune delle sue deleghe al consigliere di Obama Pete Rouse. La mossa era stata giustificata con la necessità di dare più tempo al capo dello staff per potersi dedicare ai suoi compiti principali, ma in realtà anticipava l’uscita di scena. Daley ha discusso la questione con i familiari durante le vacanze di Natale, e al ritorno ha deciso di dimettersi.
La sua uscita di scena rappresenta un problema per Obama, ma anche un’opportunità. Il ruolo di capo dello staff è molto logorante, e i cambi in corsa non sono rari, soprattutto durante gli anni elettorali. Il Presidente ora ha il tempo per ricostruire la squadra intorno al veterano Lew, creando le condizioni per affrontare la campagna di novembre con un gruppo di collaboratori coesi.
INVIATO A NASHUA (NEW HAMPSHIRE) | PAOLO MASTROLILLI | La Stampa
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