Roma - Appuntamento a Palazzo Chigi, poi via, tutti a bordo del pullman, direzione Abbazia di Spineto, in Toscana, per la due giorni informale voluta dal premier Enrico Letta per "fare spogliatoio", conoscersi, rinsaldare lo spirito di squadra e preparare insieme le prossime sfide del Governo. Cronaca di un pomeriggio di sole a Roma che ha visto i ministri riunirsi (quasi) al gran completo per affrontare l'inconsueta trasferta.
Avvistati Lupi, Quagliariello, D'Alia insieme a Bonino, Kyenge e Cancellieri, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi e Giovannini, notato per il suo abbigliamento casual, in maglione, già in sintonia con l'atmosfera seria ma informale che caratterizzerà la trasferta, che si concluderà lunedì all'ora di pranzo. Letta, probabilmente per motivi di sicurezza, è invece partito in macchina. Altri ministri, come ad esempio il vicepremier Angelino Alfano, raggiungeranno Spineto da soli.
A Spineto non ci sarà nessun Consiglio dei ministri per il varo degli attesi provvedimenti economici su Imu e cassa integrazione, che dovrebbero arrivare a metà settimana: in agenda, c'è piuttosto il confronto su iniziative a più lungo respiro, come quelle sulle riforme istituzionali e la strategia dei prossimi mesi sulla riforma della politica, della Costituzione, sulla legge elettorale, la fine del finanziamento pubblico ai partiti, il Senato delle autonomie.
Dall'inviato del Sole 24Ore a Spineto
Partiti puntuali da Roma, Enrico Letta e i suoi ministri a momenti imboccheranno la strada bianca che li condurrà al ritiro nell'Abbazia di Spineto, a pochi chilometri dal borgo medievale di Sarteano. Il clima non è dei migliori. I nuvoloni che accoglieranno l'esecutivo ben si adattano all'aria tesa che ha preceduto il loro arrivo. Letta aveva pensato questo ritiro non solo per consentire un confronto ampio e prolungato tra i suoi ministri, ma anche per rendere plasticamente l'idea di una "squadra" che si isolava da tutto e da tutti, per concentrarsi solo sul risultato finale del bene del Paese. E invece...invece ieri l'arrivo di Angelino Alfano, ancor più di quello di Maurizio Lupi, di Gaetano Quagliariello, nella piazza di Brescia dove Silvio Berlusconi ha lanciato l'ennesimo j'accuse contro la "magistratura politicizzata" ha compromesso in modo pesante quel tentativo di "fare spogliatoio" annunciato dal premier. Un risultato paradossale perchè in realtà Letta ed Alfano sono segnati da un identico destino. La scommessa del loro futuro politico si gioca sulla capacità del governo di lasciare un segno positivo.
Un obiettivo difficile di per sé ma reso ancor più arduo dalle resistenze, dal fuoco amico sparato dai loro rispettivi partiti. Al di là delle dichiarazioni ufficiali di leltà al governo, pronunciate rispetutamente da Berlusconi e dal gruppo dirigente democratico, sia il Pdl che il Pd soffrono le larghe intese e chi le rappresenta. È in questa chiave che va interpretata anche la presenza a Brescia del vicepremier e ministro dell'Interno. Alfano aveva ed ha l'esigenza di mantenere un filo riconoscibile con il suo partito e con Berlusconi, che non pochi nel Pdl vogliono recidere, ad esempio mettendo in discussione il suo ruolo di segretario politico.
Il primo ad arrivare
E' stato il ministro dei Beni culturali Massimo Bray il primo ad arrivare all'abbazia di Spineto (Siena) per la riunione del governo. il ministro è arrivato sulla sua auto, e ai giornalisti che gli domandavano cosa si aspettasse da questo incontro toscano tra tutti i membri dell'esecutivo, ha risposto: "Lavoreremo bene". Quindi, Bray si è diretto verso l'abbazia per la sistemazione. Gli altri membri dell'esecutivo sono attesi a breve.
Su Brescia
«Mi aspetto una bella discussione nel governo». Così il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, giungendo al vertice informale di governo, ha risposto ai giornalisti che le chiedevano un parere sulla manifestazione di ieri a Brescia.
Gli altri ministri
«Il governo deve lavorare e tenersi fuori il più possibile da queste polemiche». Così Carlo Trigilia, ministro della Coesione territoriale, risponde ai giornalisti che gli chiedono un commento alle polemiche sulla manifestazione di ieri a Brescia.
Dal vertice informale di Governo Trigilia si aspetta di «conoscere meglio i colleghi e imparare a coordinarsi. Abbiamo compiti difficili e servono interventi rapidi per dare risposte al Paese». Andrea Orlando, ministro dell'Agricoltura, ha affermato che dal vertice si aspetta che ci sia un'approfondita discussione sull'agenda di Governo, mentre il ministro Bray ha affermato che si attende di lavorare approfonditamente in questa due giorni.
Il costo
"Mi hanno detto che pagheremo 200 euro". Cosi'Trigilia, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quanto avrebbe pagato ogni ministro per il soggiorno all'abbazia di Spineto, dove sta per iniziare la riunione del governo.
ilSole24
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