Roma - Chi ha sempre sostenuto che, nella guerra di massacro che dura in Afghanistan da più di dieci anni, la vita dei civili non valesse niente è stato finalmente smentito. Adesso sappiamo quanto vale esattamente. 50.000 dollari, (37.700 euro). È questa la cifra che il governo americano ha riconosciuto come risarcimento per i parenti di ognuno dei civili uccisi l'11 marzo scorso dal sergente Robert Bales. Si tratta di quattro uomini, quattro donne, nove bambini. Questa la lista della spesa.
Non è chiaro se i bambini abbiano diritto ad uno sconto o meno. Attenzione però il risarcimento viene riconosciuto solo a chi ha la fortuna di cadere sotto il fuoco della mitragliatrice di un soldato stressato come pare fosse il sergente Bales a al momento in cui ha compiuto la strage (la guerra si sa, a volte rende un po' nervosi). Non si facciano illusioni quei bambini che vengono dilaniati dalle cluster bomb, che bombardieri di alta quota hanno disseminato per tutto l'Afghanistan e tanto meno se le faccia chi crepa bruciato dai missili dei droni, aerei ad alta tecnologia, senza pilota. O meglio il pilota c'è, ma non nella carlinga dell'aereo, bensì comodamente seduto con il suo joystick in Nevada, così non si stressa come il sergente Bales. Al massimo che so, può distrarsi un momento perché sta guardando la partita di baseball in tv, mentre pilota l'aereo a distanza e bombardare, per distrazione appunto, una festa di matrimonio in un villaggio della regione dell'Helmand (sud Afghanistan). Facendo secchi gli sposi, i parenti e buona parte degli invitati. Ma non per questo verrà considerato un pazzo pericoloso. Più si è distanti dai luoghi di guerra meno si è considerati pazzi assassini. Il segreto è tutto lì. Il sergente Bales uccide civili ed è (forse) un pazzo assassino. Il pilota del drone nel Nevada no. E tantomeno lo è il consiglio di amministrazione della società che produce il drone, né di quella che produce il mitra, le munizioni che il sergente Bales ha usato per il suo eccidio personale.
Pazzi assassini non sono i signori delle multinazionali petrolifere che le guerre le vogliono, né i presidenti che a loro obbediscono e le fanno. Il sergente Bales si sta facendo un po' di galera in patria. Loro no. Loro continuano a stare al loro posto pianificando stragi quotidiane senza doveri di risarcimento. E ci mancherebbe altro. Con quel che già costa la guerra, dover pagare pure per tutti i morti che produce, dove finirebbe la democrazia di mercato? Il borsino dei cadaveri parla chiaro 50.000 dollari a chi crepa per mano di un militare stressato. Niente a quelli che crepano per l'ordinario e tranquillo svolgersi della guerra. Capito straccioni? Inutile che vi mettiate in fila per riscuotere voi continuerete a morire gratis.
Via | Vauro |
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