È un brutto film di fantascienza scritto da politici scienziati pazzi.
Esattamente otto anni dopo il giorno in cui il presidente George W. Bush ha portato l’America e la sua “coalizione dei volenterosi” in guerra contro l’Irak, il presidente Barack Obama ha portato l’America e la sua “ampia coalizione” in guerra contro la Libia.
E proprio come il mondo è stato venduto ad una “coalizione dei volenterosi” che consisteva predominantemente in un’effimera alleanza di persuasi e costretti, la presunta “ampia” coalizione di Obama consiste principalmente nei due compagni di guerra dell’America, il Regno Unito e la Francia.
Solo in un pazzo film di fantascienza un presidente potrebbe impegnarsi a perpetrare due guerre ingiuste, immorali, interminabili e costose iniziate da un suo predecessore, nonché a portare il proprio paese in un conflitto altrettanto ingiusto, immorale, costoso e con tutta probabilità, interminabile … e aspettandosi un lieto fine!
Otto anni di guerra in Irak ed undici in Afghanistan non hanno risolto niente e sono serviti solo ad accendere sentimenti antiamericani in tutto il mondo, a dare fondo alle casse degli USA, ad uccidere e ferire centinaia di migliaia, se non milioni, di persone innocenti, e a distruggere le vite, gli arti e gli animi di migliaia di truppe americane.
Facendo cilecca sul campo di battaglia, gli scienziati pazzi politici sono tornati in campo. A dispetto dei soli fallimenti, il presidente Obama ha deciso, unilateralmente, di sprecare ancora più uomini e denaro americani per una guerra contro la Libia, promettendo che questa volta non farà cilecca.
In quella che potrebbe essere la ricerca di collaboratori per un pazzo film di fantascienza con tre scagnozzi come protagonisti, il nuovo decisore-capo d’America combatte al sicuro nella Sala Ovale, mentre le sue controparti francesi e inglesi, altrettanto prive di cicatrici di battaglia e con lo stesso coraggio da polli, ovvero Nicolas “Sarko l’Americano” Sarkozy e David (Eton/Oxford, che altro?) Cameron conducono l’attacco dalla lussuosa distanza del Palais de l’Elysée e del numero 10 di Downing Street.
Avendo accuratamente predetto, fin dal principio, che le guerre contro l’Afghanistan e l’Irak sarebbero state dei fallimenti, prediciamo adesso che il conflitto con la Libia non solo sarà un altro insuccesso, ma che potrebbe avere implicazioni globali più gravi. Gheddafi si piegherà senza combattere? Oppure, di fronte alla sconfitta e alla morte certa, colpirà Londra, Parigi o New York con armi biologiche, una bomba sporca o con altre tattiche?
Escludendo un attacco terroristico come peggior scenario, persino se l’ “ampia coalizione” sconfiggesse ed uccidesse Qaddaifi, non costituirà una vittoria più di quanto uccidere Saddam Hussein e sconfiggere i Talebani abbia portato la vittoria all’Irak e all’Afghanistan.
Se ci sentiamo come se il mondo girasse all’impazzata fuori controllo, è perché sta succedendo proprio questo… a velocità di rotta di collo! Solo negli ultimi pochi mesi, è scoppiata una rivoluzione nell’intero Medio Oriente e in Nordafrica. Appena la scorsa settimana un gigantesco sisma, uno tsunami, e un meltdown nucleare hanno messo in ginocchio il Giappone. E una guerra (comunque la si voglia definire; es. “crisi umanitaria” o “rispondere alla richiesta di aiuto di un popolo minacciato”) è stata dichiarata contro la Libia.
La tendenza verso la “prima grande guerra del XXI secolo” sta accelerando. Gli eventi si stanno susseguendo così rapidamente che è quasi impossibile per noi compilare, assorbire, analizzare, e distillare la mole di informazioni nel nostro Trend Alerts prima che venga eclissato da una cascata di nuovi eventi.
È nell’edizione di primavera del nostro Trends Journal, la cui pubblicazione è prevista per la metà di aprile, dove certo compileremo, assorbiremo, analizzeremo e distilleremo la mole di informazioni.
Questa edizione rappresenta un episodio cruciale della “storia del futuro” – un crescendo colpo dopo colpo verso la guerra, piuttosto che il blaterare della copertura mediatica dei media tradizionali. Intenti a tifare la loro squadra, persino a questo stadio, incapaci di riconoscere che la partita finisce con la prima grande guerra del XXI secolo.
Gerald Celente è fondatore e direttore del The Trends Research Institute, è autore di Trends 2000 e Trend Tracking (Warner Books), nonché editore del The Trends Journal. Prevede le tendenze dal 1980 e ha recentemente scritto“The Collapse of ’09”.
Fonte: www.lewrockwell.com/
Link: http://www.lewrockwell.com/celente/celente65.1.html
22.03.2011
domenica 27 marzo 2011
Libia/Crisi: La prima grande guerra del XXI secolo è iniziata, di Gerald Celente
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