lunedì 31 agosto 2009

Offerte ADSL: Alice Day si paga solo quando ci si connette. Prezzi e condizioni. - Gli articoli e le notizie più importanti degli ultimi giorni da WebMasterPoint.org e Businessonline.it

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Le altre notizie e articoli degli ultimi giorni
da WebMasterPoint.org

venerdì 28 agosto 2009

Berlusconi fa causa alle 10 domande Chiesto un milione di risarcimento: I giornali esistono per fare domande E domani le pubblichiamo anche noi

JOFFRIN: "DOMANI PUBBLICHIAMO LE 10 DOMANDE" 

E' un inammissibile attacco alla libertà di espressione e di critica. Non mi stupisce che venga da un personaggio come Berlusconi, ma è un segnale inquietante per tutta l'Europa. Tra l'altro, non escludo che si possa fare ricorso alla Corte europea per contrastare questa palese minaccia al diritto dell'informazione. I metodi del primo ministro italiano mostrano un disprezzo assoluto delle regole democratiche. Rispondere alle domande dei giornalisti è infatti il minimo che gli elettori possono pretendere da ogni governante. Berlusconi invece è infastidito da ogni manifestazione di opposizione. Fa finta di dire che sono attacchi alla sua vita privata e cerca di nascondere alle troppe menzogne che ha detto in questi mesi. I suoi metodi mi ricordano quelli di Putin: manca soltanto che faccia uccidere i giornalisti più scomodi. In Francia non sarebbe pensabile una denuncia come quella che ha fatto Berlusconi a Repubblica. Sarebbe uno scandalo. Esiste una tacita regola repubblicana che impedisce al Presidente di portare in giustizia giornalisti e oppositori. Libération ha deciso che pubblicherà domani le 10 domande di Repubblica a Silvio Berlusconi. 
Laurent Joffrin (direttore di Liberation) 

GREILSAMER: "SEMBRA UNA BRUTTA FAVOLA"
 
Se il Presidente Berlusconi è il garante delle libertà pubbliche in Italia, come può fare causa contro Repubblica? Se il Presidente deve assicurare alla stampa le condizioni per il pluralismo, come ammettere poi che gli chieda un riscatto pari a 1 milione di euro? Se il Presidente è il padre della nazione, come comprendere che si rivolti contro uno dei suoi figli ombrosi e indipendenti? Un Presidente contro un Giornale: sembra una brutta favola. Si chiama scandalo. 
Laurent Greilsamer (vicedirettore Le Monde) 

RUSBRIDGER: "ESISTIAMO PER FARE DOMANDE"
 
Gli organi di informazione indipendenti esistono per chiedere domande scomode ai politici. In Gran Bretagna, come nella maggior parte delle democrazie, sarebbe impensabile per un primo ministro fare causa a un giornale perché fa delle domande. Sarebbe anche impensabile usare le leggi sulla diffamazione per impedire ai cittadini di sapere quello che autorevoli giornali stranieri stanno dicendo sul loro paese. Le azioni contro la Repubblica somigliano molto a un tentativo di ridurre al silenzio o intimidire gli organi di informazione che rimangono direttamente o indirettamente indipendenti dal primo ministro italiano. Spero che i giornali di tutto il mondo seguano con grande attenzione questa storia. 
Alan Rusbridger (direttore del quotidiano The Guardian di Londra) 

CAMPBELL: "INIMMAGINABILE" 
Chiunque abbia esperienza del modo in cui funzionano i media in Gran Bretagna, troverà piuttosto straordinario il fatto che un primo ministro faccia causa a un giornale per una serie di domande, e per avere riportato quello che scrivono giornali stranieri. 
Il tutto è ancora più straordinario perché il primo ministro in questione è a sua volta un potentissimo editore. Un fatto, anche questo, che sarebbe inimmaginabile nella cultura politica del nostro paese. 
Alastair Campbell (ex portavoce di Tony Blair

DI LORENZO: "E' IN GIOCO LA DEMOCRAZIA" 
Per il direttore di Die Zeit, "la questione non riguarda certo solo Repubblica, è in gioco il ruolo dei media in una democrazia. E non credo che Repubblica si lascerà intimidire, per cui non capisco il passo di Berlusconi nemmeno da un punto di vista tattico. 
Giovanni Di Lorenzo (direttore di Die Zeit

VIDAL: "UN AVVERTIMENTO A TUTTI I GIORNALISTI" 
Questa denuncia è un avvertimento a tutti i giornalisti italiani, un modo di zittire la stampa. Il messaggio è chiaro: vietato criticare, vietato fare domande. E' molto preoccupante vedere che il premier italiano vuole colpire così platealmente una delle poche voci di informazione libera e indipendente. La cifra richiesta, poi, è disproporzionata. Nel merito il premier italiano sbaglia, perché il compito di un organo di stampa è anche quello di fare domande. La Repubblica ha posto domande non soltanto sono legittime ma sono anche doverose, visto che Berlusconi ha spudoratamente mentito al suo paese. Questo attacco legale dimostra che in Italia c'è un'anomalia, ovvero un premier proprietario di un impero mediatico che ha anche la tendenza a voler mettere sotto silenzio l'opposizione. Reporters Sans Frontières è pronta a denunciare in ogni sede internazionale questo grave attacco alla libertà di stampa in Italia. 
Esa Vidal (responsabile Europa Reporters sans Frontieres) 

WERGIN: "IN ITALIA POCA PLURALITA" 
Secondo Clemens Wergin, editorialista di politica estera ed esperto di affari italiani della Welt, a proposito della querela di Berlusconi legata alle dieci domande poste da Repubblica, "il fatto è strano, visto che la pluralità del panorama mediatico in Italia mi sembra già abbastanza ristretto. La situazione appare a tinte forti in generale, uno scandalo in cui sembra essere coinvolto il capo del governo italiano, feste forse con prostitute seminude, sembra molto strana, vista dalla Berlino protestante, dove governa una Cancelliera tutt'altro che a forti tinte. Berlusconi ha commesso un grave errore, sembra che non capisca il ruolo di una stampa libera. Il semplice fatto che Repubblica abbia posto domande è parte del giusto ruolo dei media. Uno stile inquietante." 
Clemens Wergin (editorialista del Die Welt

GIESBERT: "LA DEMOCRAZIA E' MALATA" 
Il conflitto tra il potere politico e la stampa è sempre latente ma quando esplode in questo modo significa che la democrazia è malata. Finora in Francia c'è stata una regola d'oro secondo la quale i Presidenti non si rivolgono a un giudice per difendersi dagli attacchi dei giornali. Per i francesi la funzione presidenziale è sacra. Il capo dello Stato sa che se si abbassasse a questi metodi contro la stampa perderebbe inevitabilmente prestigio. Il fatto che Berlusconi abbia attaccato legalmente Repubblica è un'ammissione di debolezza. Il vostro capo del governo si comporta come un qualsiasi cittadino, dimenticando il suo ruolo istituzionale. Ma per il vostro giornale è paradossalmente anche un attestato di libertà e di indipendenza. 
Franz-Olivier Giesbert (direttore di Le Point) 

THUREAU-DAUGIN: UN PRECEDENTE PERICOLOSO PER L'EUROPA
 
Courrier International aveva già pubblicato le prime 10 domande a Berlusconi. Dopo questo attacco legale degli avvocati del premier, abbiamo deciso che mostreremo ai nostri lettori anche le 10 nuove domande. Ci sembra un atto doveroso nei confronti di Repubblica, che ha condotto una campagna insistente e coraggiosa. Sarebbe molto preoccupante se i magistrati italiani stabilissero il carattere diffamatorio di questi dieci, semplici interrogativi. Potrebbe essere un precedente pericoloso per tutta l'Europa. 
Philippe Thureau-Daugin (direttore di Courrier International

Le nuove regole per diventare insegnanti Un anno di tirocinio, assunzioni in base alla necessità per evitare precariato. Più inglese e competenze tecnologiche

Il ministro Gelmini (Eidon)
Il ministro Gelmini (Eidon)
MILANO - Cambia radicalmente la formazione degli insegnanti. Quattro le grandi novità, presentate dal ministro dell'Istruzione Gelmini: tirocinio teorico-pratico di un anno da svolgere dentro le scuole; il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno per non creare precariato; per i giovani sarà possibile l'inserimento immediato in ruolo; più inglese e nuove tecnologie.

COMMISSIONE - Il regolamento è il frutto del lavoro della Commissione presieduta da Giorgio Israel, cui è seguito un primo confronto con il mondo della scuola e delle associazioni del settore. «L'obiettivo della riforma è garantire una più equilibrata preparazione disciplinare, didattica e pedagogica nel corso delle lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio Formativo Attivo, direttamente a contatto con le scuole» spiega il ministero.

SCUOLA PRIMARIA - Con il nuovo sistema, per insegnare nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria sarà necessaria la laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l'abilitazione. Sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche ed è previsto un approfondimento in laboratorio per l'inglese e le nuove tecnologie. In tutti i percorsi ci saranno insegnamenti dedicati al lavoro con alunni disabili.

SCUOLA SECONDARIA - Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado saranno necessari la laurea magistrale e un anno di tirocinio formativo; ci sarà una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie. Il tirocinio prevede 475 ore a scuola sotto la guida di un insegnante tutor; rispetto alla SSIS (scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario), viene evitata la ripetizione degli insegnamenti disciplinari per concentrarsi su tirocinio, laboratori e didattica.

IL VECCHIO SISTEMA - Con il vecchio sistema per insegnare nella scuola dell'infanzia e in quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test d'accesso al primo anno e scelta, dopo un biennio comune, dell'abilitazione in primaria o in scuola dell'infanzia; per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado era necessaria la laurea magistrale e due anni di SSIS.

TIROCINIO FORMATIVO - Il tirocinio è ideato come terreno di incontro tra scuola e università ed è prevista la possibilità di svolgerlo anche nelle strutture di istruzione e formazione professionale dove c'è la sperimentazione dell'obbligo formativo. Gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni accreditate che ospiteranno i tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal ministero, evidenziando buone prassi e specificità. Gli USR avranno anche funzione di controllo e di verifica sui tirocini stessi. Sino alla costituzione degli albi, le università scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compiti di vigilanza. Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e università, ha compiti di coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realtà. Le commissioni di abilitazione prevedono un equilibrio tra scuola e università e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione. I dottori di ricerca e i precari della ricerca, se in possesso dei requisiti curriculari, entrano in soprannumero, dopo un esame orale, nell'anno di tirocinio. L'anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del percorso tra istituzioni scolastiche e atenei ed è stato previsto uno specifico spazio di laboratori destinati ad approfondire quanto viene fatto in classe.

INSEGNANTI DI SOSTEGNO - È previsto che la formazione dei docenti per il sostegno sia affidata alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici accordi con gli enti del settore.

SPECIALIZZAZIONE - Ci saranno percorsi di specializzazione per il CLIL (insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in inglese).

ABILITAZIONE MUSICALE - Il sistema Afam (alta formazione artistica e musicale) concorre a pieno titolo alla formazione iniziale dei docenti nelle classi di abilitazione di propria competenza. In particolare, è stata rivista la classe di abilitazione per lo strumento musicale.

REGIME TRANSITORIO - Sino all'entrata a regime delle nuove lauree magistrali, la programmazione del numero di abilitati e il test sono previsti, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di accedere all'anno di tirocinio. Per quanto riguarda i precari non abilitati e gli ex diplomati negli istituti magistrali sono previsti percorsi che, dietro il superamento di prove d'accesso, consentano di conseguire l'abilitazione.

OBIETTIVI - Il regolamento punta secondo il ministero a raggiungere tre obiettivi:
1) focalizza nella formazione iniziale non solo le materie tradizionali, ma l'acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie;
2) sostituisce al sistema SSIS strutture più snelle, concentrate sull'incontro e sulla coprogettazione tra istituzioni scolastiche e università evitando autoreferenzialità, costi per il sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di abilitazione per la scuola secondaria;
3) prevede una programmazione dei numeri in grado di evitare la proliferazione del precariato. Con successivo decreto si stabiliranno le lauree magistrali relative al secondo ciclo dell'istruzione, per seguire il percorso di cambiamento del secondo ciclo e delle classi di abilitazione.

GELMINI - «Oggi iniziamo a progettare un nuovo tassello per il cambiamento del nostro sistema scolastico – ha detto il ministro Gelmini -. Un tassello fondamentale, perché riguarda la formazione iniziale dei futuri insegnanti. Prevediamo una selezione severa, doverosa per chi avrà in mano il futuro dell'Italia e sostituiamo alle vecchie SSIS un percorso più snello, di un anno, coprogettato da scuole e università, concentrato nel passaggio dal semplice sapere al saper insegnare».

www.corriere.it

I sette segreti per vivere felici: Coraggio, finta bontà e pessimismo - Ecco la ricetta (quasi) infallibile per la felicità, almeno stando ai consigli dei sette psicologi interpellati da Hannah Booth

I consigli degli psicologi. «Non siete generosi e dolci? Recitate la parte»


Sette strategie per stare bene con se stessi e scoprirsi in armonia con il mondo. Ecco la ricetta (quasi) infallibile per la felicità, almeno stando ai consigli dei sette psicologi interpellati da Hannah Booth, giornalista del quotidiano britannico Guardian . Basta piangersi addosso, bisogna tirar fuori il coraggio e trovare una vocazione che vada oltre il proprio lavoro. Siate dolci, affettuosi e generosi o, almeno, immedesimatevi in queste emozioni proprio come un attore che si cala nella parte. E non disdegnate il pessimismo: aspettarsi il peggio aumenta le probabilità di raggiungere i propri obiettivi.

1. Siate positivi
Siate positivi, raccomanda Barbara Fredri­ckson, professoressa di psicologia all'uni­versità della Carolina del Nord. «Un atteg­giamento positivo vi rende più belli e più sani, perché favorisce l'abbassamento del­la pressione, minimizza il dolore, riduce l'incidenza delle malattie da raffreddamen­to, oltre a garantire una migliore qualità del sonno. Aumentate il numero di emozio­ni positive nell'arco della giornata, anche se effimere: una tira l'altra, come si suol di­re, e ben presto vi sentirete trascinare da una spirale ascendente di positività. Trova­te un momento di tempo per scoprire il la­to positivo in ogni situazione. Niente pia­gnistei ('Le mie storie finiscono sempre male'), né conclusioni avventate ('Non ce la farò mai a portare a termine questo pro­getto') e basta rimuginare senza sosta. Una qualsiasi distrazione salutare che possa ri­sollevarvi l'umore — una bella corsa o una nuotata — è sempre un'ottima scelta».

2. Siate ambiziosi
Siate coraggiosi, ammonisce Daniel Gilbert, professore di psicologia all'università di Har­vard. «Le ricerche dimostrano che siamo por­tati a rimpiangere le occasioni mancate mol­to di più delle azioni intraprese. Questo acca­de perché accettiamo più facilmente una mos­sa temeraria anziché un atteggiamento rinun­ciatario, e ci consoliamo ripensando all'inse­gnamento tratto dall'esperienza vissuta. Indu­giamo a soppesare le nostre possibilità quan­do invece dovremmo lanciarci in avanti. So­no infatti le minacce più temute alla nostra felicità — la perdita del lavoro o la fine di un matrimonio — a far scattare in noi le difese psicologiche (che favoriscono le sensazioni felici) molto di più rispetto ai fastidi da poco conto. La conseguenza paradossale è che tal­volta è più facile consolarsi per aver superato una situazione davvero drammatica che non una banale brutta esperienza. Eppure ben di rado siamo pronti a scegliere l'azione, e prefe­riamo optare per il nulla di fatto».

3. Rilassatevi e pensate
Meditate, dice Daniel Goleman, psicologo e scrittore del Massachusetts. «La meditazione ci aiuta a gestire più efficacemente la nostra reazione allo stress e a riprenderci più in fret­ta da eventi traumatizzanti. Qui sta la chiave della felicità. In una ricerca, alcune persone con incarichi di lavoro molto stressanti han­no seguito un corso di meditazione per otto settimane e al termine dell'esperimento han­no riferito di sentirsi più felici e di ricordarsi addirittura per quale motivo si appassionava­no al loro lavoro. Prima erano troppo stressa­te per rendersene conto. Anche i principianti possono trarre vantaggio dalla meditazione, ma ci vuol pratica. Ho trascorso una serata con Yongey Mingyur Rinpoche, il lama tibeta­no conosciuto come «l'uomo più felice della terra». Com'è arrivato a tanto? Con l'esercizio costante. Mi sono reso conto che si riprende­va rapidamente da contrasti e dissensi ed è su questa capacità di ripresa che la scienza cal­cola i parametri della felicità».

4. Fatevi del bene
Fatevi del bene, consiglia Paul Gilbert, professore di psicologia clinica all'univer­sità di Derby, in Gran Bretagna. «Dal mo­do in cui ci poniamo di fronte a noi stessi — adottando un atteggiamento benevolo o severo — dipende in larga misura il no­stro benessere, il senso di appagamento e la capacità di far fronte alle difficoltà. Se vi rimproverate qualcosa, fermatevi un attimo, respirate profondamente, ral­lentate i vostri ritmi e cercate di pensare alle vostre qualità migliori, come la gene­rosità, l'affetto, la dolcezza. Non importa che siate davvero dolci, affettuosi o gene­rosi, l'essenziale è che sappiate anche voi immedesimarvi in queste emozioni, co­me un attore che si cala nella parte». E conclude: «In un diario, annotate come si altera il vostro senso di autocritica quan­do eseguite questo esercizio. Solo allora rivolgete l'attenzione al problema da ri­solvere » .

5. Sfruttate i malumori
Sfruttate il pessimismo, propone Julie No­rem, professoressa di psicologia al Welle­sley College, nel Massachusetts. «I pessimi­sti stanno sulla difensiva e si aspettano sempre il peggio, sprecando preziose ener­gie mentali a figurarsi come potrebbero an­dar storte le cose. Ma nel far questo, hanno maggiori probabilità di raggiungere i loro obiettivi. È una tattica utile che raccoman­do a tutti. Immaginate che cosa possa an­dar di traverso in una situazione, studian­do accuratamente tutti i dettagli. Se vi sen­tite nervosi all'idea di parlare in pubblico, siate più specifici: che cosa vi spaventa, ar­meggiare con gli appunti o inciampare sui gradini del podio? Allora cercate immagina­re la tappa successiva: se lasciate cadere le carte, temete che qualcuno si metta a ride­re? Grazie a questa strategia, sarete in gra­do di spostare l'attenzione dalle emozioni ai fatti, e rifletterete su come evitare (o af­frontare) eventuali esiti negativi».

6. Trovate la vocazione
Trovate una vocazione, rilancia Jonathan Hai­dt, professore di psicologia all'università del­la Virginia. «Lavorate di meno, guadagnate di meno, accumulate di meno e dedicate invece più tempo alla famiglia, alle vacanze o altre attività gradevoli. Perseguite i vostri obiettivi ma ricordate: ciò che conta è il cammino, non il risultato. Se il lavoro che svolgete non ha nulla a che vedere con la vostra vocazione, perché non tentate di impostarlo in modo che vi appaia qualcosa di più di un semplice stipendio a fine mese? Se non ce la fate, cerca­tevi un impegno appagante al di fuori dell'am­bito lavorativo. In campo religioso, sociale o politico. Trovate attività che sappiano coin­volgere pienamente la vostra attenzione: can­tare in coro, dipingere, praticare sport. Solo così vi sentirete 'in sintonia' con voi stessi. Tutti abbiamo necessità di dare e ricevere amore, di impegnarci e di sentirci collegati a qualcosa di più grande di noi. Create le condi­zioni ideali e abbiate pazienza».

7. Coltivate l'ottimismo
Mostratevi felici, suggerisce Sonja Lyubo­mirsky, psicologa all'università della Cali­fornia. «Ho scoperto che il tasso di felicità lo possiamo influenzare attraverso il no­stro modo di agire e di pensare. Ho identi­ficato 12 attività che rendono felici, tutte cose che le persone appagate fanno sponta­neamente ». Eccole: esprimete la vostra ri­conoscenza; coltivate l'ottimismo; evitate ogni forma di ossessività per quello che fanno gli altri; siate cortesi, più del norma­le; trovate tempo per gli amici; sviluppate strategie per affrontare le difficoltà; impa­rate a perdonare; appassionatevi a qualche attività e siate pronti a esplorare nuovi orizzonti; gustatevi le gioie della vita; pun­tate sempre verso obiettivi importanti; col­tivate il senso religioso e la spiritualità. E in­fine, fare pratica.

© Guardian 2009 Traduzione di Rita Baldassarre
www.corriere.it/

Hannah Booth

Immigrazione 1900: "Quando i migranti eravamo noi italiani", E chi moriva lungo la traversata dell'Atlantico finiva nel mare, proprio come capita oggi... mostra fotografica

{B}"Quando i migranti eravamo noi"{/B}

Oggi, in Italia, si chiamano Centri di identificazione ed espulsione. All'inizio del '900, dall'altra parte dell'Oceano, li chiamavano Hotel degli emigranti, ma raccoglievano gli stessi disperati, spinti lontano alla ricerca di una vita nuova. Allora i migrati erano soprattutto italiani diretti nel sud America; cento anni dopo, sono africani in viaggio verso l'Italia ma le storie sono simili. E chi moriva lungo la traversata dell'Atlantico finiva nel mare, proprio come capita oggi.

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/anfibio-budelli/1.html

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domenica 23 agosto 2009

Immigrazione, monsignor Vegliò: «Bossi penoso, è senza cuore» / Avvenire: battaglie politiche su migranti sono di basso profilo.

ROMA (23 agosto) - «È penoso sentire politici come Bossi che, di fronte alla morte dei 73 eritrei al largo della Sicilia, invece di cercare di evitare che simili tragedie non accadano più, preferiscono sollevare polemiche pretestuose e attaccare la Chiesa cattolica». Monsignor Antonio Maria Vegliò reagisce agli affondi leghisti (Bossi «parla pro domo sua, ma come politico sembra che non abbia proprio a cuore la sorte di quei 73 morti») avvertendo che «la Chiesa non si fa imtimidire». Intervistato da Repubblica e Stampa, il neopresidente del Pontificio consiglio dei migranti del Vaticano non ha dubbi: «La Chiesa non può tacere quando vengono lesi i diritti umani». E sull'accoglienza denuncia «strumentalizzazioni, sciaccallaggi politici, calcoli di convenienza».

Per l'arcivescovo, «i governi nazionali non possono basare le politiche dell'immigrazione esclusivamente sulle esigenze di ordine pubblico, quindi vanno armonizzati gli assetti legislativi tra accoglienza e sicurezza». Il fenomeno degli sbarchi «va affrontato - sottolinea Vegliò - con una forte e lungimirante politica di cooperazione internazionale», perchè «se da una parte è importante sorvegliare tratti di mare ed è legittimo il diritto degli Stati a gestire e regolare le migrazioni, dall'altra c'è sempre il diritto umano degli immigrati ad essere accolti e soccorsi».

La soluzione in altri termini, per l'arcivescovo, sta in «un ordinamento giuridico internazionale che faccia condividere le responsabilità tra i paesi di partenza, di transito e di destinazione dei flussi migratori. È una tragica violazione del principio di solidarietà alimentare il senso di paura e chiudersi nelle proprie mura per trincerarsi nel livello di benessere raggiunto. A una questione mondiale non si possono dare risposte localistiche, provinciali».

Hanno lasciato Lampedusa i cinque eritrei soccorsi giovedì scorso da una motovedetta della Guardia di Finanza, dopo che il loro gommone, partito il 28 luglio dalla Libia, aveva vagato nel Mediterraneo per oltre venti giorni. Durante la traversata, secondo il racconto dei naufraghi, 73 loro compagni di viaggio sarebbero morti di stenti e i loro cadaveri abbandonati in mare. Ieri sera due migranti, un uomo e una donna le cui condizioni di salute erano subito apparse più gravi, sono stati trasferiti con una eliambulanza del 118 nell'ospedale Cervello di Palermo.

Questa mattina gli ultimi tre, due dei quali hanno 17 anni, sono stati imbarcati sul traghetto di linea che giungerà questa sera a Porto Empedocle. I due minorenni saranno accompagnati in una comunità protetta, il terzo immigrato in un centro di accoglienza. Quasi certamente i cinque profughi avanzeranno richiesta d'asilo, come la maggior parte degli eritrei giunti in Italia via mare. Una procedura che dovrebbe sospendere automaticamente il rischio di un possibile arresto per immigrazione clandestina, come prevede il decreto sicurezza, paventato ieri dal Procuratore di Agrigento Renato Di Natale, che coordina l'inchiesta condotta dal sostituto Santo Fornasier sull'ultima tragedia dell'immigrazione avvenuta nel Canale di Sicilia.

Il magistrato ieri aveva anche ipotizzato una rogatoria internazionale nei confronti di Malta per accertare un eventuale omissione di soccorso da parte di una motovedetta maltese che, secondo il racconto dei cinque naufraghi, si sarebbe rifiutata di prenderli a bordo limitandosi a indicare la rotta verso Lampedusa dopo averli riforniti di carburante e avergli consegnato alcuni salvagente. Una versione smentita ieri dal governo maltese, che si è detto disponibile a fornire alla magistratura italiana «tutti i chiarimenti necessari sulla vicenda». Fino a questo momento la procura di Agrigento sta procedendo per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di omicidio colposo plurimo a carico di ignoti.

Avvenire: battaglie politiche su migranti sono di basso profilo. Di fronte agli «attentati alla dignità » dell'uomo e alle «ipocrisie di una politica che usa gli odierni boat people per battaglie di basso profilo, ancora una volta i cattolici non stanno zitti e chiedono a tutti - in Italia, a Malta e nel resto d'Europa - di non far finta di niente». Così l'Avvenire, in un editoriale in prima pagina a firma di Davide Rondoni, torna sulla tragedia nel mare di Sicilia in cui sono morte decine di migranti eritrei.

«La fermezza nel far rispettare gli accordi internazionali, l'oculatezza nel gestire un fenomeno dai molti risvolti, l'ansia di segnare un punto nella polemica pubblica, il bisogno di dimostrarsi 'migliorì dell'avversario politico - ammonisce il quotidiano dei vescovi - non possono mai spingerci a ridurre queste persone, vulnerabili e sofferenti, a strumenti e alibi». «Oggi i boat people sono nelle nostre acque. È gente che rischia la deriva, che va soccorsa. Poi si deciderà dove staranno, se e come rimarranno e tutto il resto», si legge ancora sul quotidiano che ricorda come trent'anni fa gli italiani si mobilitarono per soccorrere i profughi vietnamiti. «Saper soccorrere l'uomo in difficoltà in mezzo al mare - conclude l'Avvenire - significa evitare che i terribili naufragi di speranza al largo delle nostre acque siano il nostro naufragio».

Cl: senza dubbio dalla parte dei vescovi. «Che il Meeting sia al fianco dei vescovi non penso che sia un grande scoop»: così Emilia Guarnieri presidente del Meeting di Cl risponde a chi gli chiede quale posizione venga assunta dalla manifestazione legata al movimento ecclesiale di don Giussani rispetto alla querelle tra Umberto Bossi e i vescovi italiani in tema di immigrazione.

Volontè: non zittiranno mondo cattolico. «Si vuole zittire il mondo cattolico? Non c'è riuscito Prodi, non ci riuscirà Berlusconi. Sui valori non negoziabili, tra cui la dignità umana non ci possono essere compromessi. È meglio per Bossi tacere, dopo i "terroni" ora passa agli eritrei, il prossimo turno a chi toccherà?». Lo dice Luca Volontè, dell'Udc. «È solo l'enorme ignoranza della storia italiana - aggiunge - che rafforza un linguaggio egoistico e barbaro. Il governo del fenomeno dell'immigrazione, causata da fame, guerre e carestie, può sorgere solo da politiche comuni europee ed africane. L'egoismo celtico è stato sconfitto 2000 anni orsono dalla civiltà giuridica romana e convertito al cristianesimo. La Lega -conclude Volontè - smetta di sbraitare, nè i cattolici nè i laici potranno tacere».

Gasparri: vergognosa latitanza Ue, dal governo legalità e respingimenti. «In materia di immigrazione renderemo sempre più coerente l'azione di governo e maggioranza con il programma che gli elettori hanno votato. Legalità innanzitutto. Respingimento o espulsione per i clandestini. Limitate e programmate opportunità per chi trova, soprattutto nelle famiglie, possibilità di lavoro equamente retribuito e socialmente tutelato senza sfruttamento in nero». Così il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri ribadisce la linea della maggioranza.

«La legge Bossi-Fini - afferma Gasparri - e le recenti norme sono immodificabili e scandiscono una scelta di legalità e solidarietà. L'Italia soccorre in mare migliaia di profughi e deve esigere da paesi come Malta serietà. Se La Valletta non è in grado di ottemperare i doveri di soccorso lasci campo libero ad altri. Certo è che l'Italia non si farà attribuire colpe o responsabilità altrui. Spicca la latitanza vergognosa dell'Ue che dovrebbe dare sostegno e risorse all'Italia, e invece si rivela il solito ectoplasma».

Cicchitto: basta polemiche su questa tragedia. «Bisogna superare una polemica che parte da ragioni entrambe giuste: quella di chi è preoccupato della tutela della vita e delle condizioni dei poveri e dei perseguitati e quella di chi come Bossi, ma non solo lui, vuole evitare che l'Italia ridiventi il ventre molle dell'Europa e che, per di più, la vita di chi è coinvolto in queste traversate disperate, organizzate da bande criminali, sia messa in pericolo». Così Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL. «Il governo Italiano - dice - si è sempre comportato con grande senso di responsabilità cercando di conciliare l'inevitabile rigore nei confronti dell'immigrazione clandestina e i principi di umanità. Di conseguenza gli attacchi dell'opposizione sono una chiara dimostrazione di irresponsabilità».

http://mobile.ilmessaggero.it/

giovedì 20 agosto 2009

Il Meeting per l'Amicizia fra i Popoli di Rimini compie trent'anni e il tema sarà "La conoscenza è sempre un avvenimento"


Si terrà dal 23 agosto a 29 agosto 2009 con grandi appuntamenti internazionali tra politica, spettacolo e cultura. Tra gli ospiti attesi Tony Blair, James Murdoch e Jeb Bush. PROGRAMMA


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Rimini, 19 agosto 2009 - «La conoscenza è sempre un avvenimento»: questo il tema che darà il titolo alla trentesima edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli, che si terrà dal 23 al 29 agosto. Per questo appuntamenti del Meeting saranno l'occasione per incontrare testimoni per i quali la vita continua ad essere l'avventura di una conoscenza sempre nuova proprio perchè avvenimento.
Ad aprire la kermesse sarà lo spettacolo, uno dei capolavori della drammaturgia europea, di Miguel Manara del lituano Oscar V. Milosz. Raramente rappresentata, l'opera è ambientata nella Spagna seicentesca e racconta le vicende del don Giovanni storico, cavaliere libertino travolto dall'amore puro per la fanciulla Girolama; è lui, Miguel-donGiovanni, che incarna in quest'opera di lirismo e commozione coinvolgenti, l'uomo di sempre in cerca di senso, lui che – alla morte dell'amata – vive tra incontri che si susseguono a dar significato all'insieme delle cose vissute, prima di finire i propri giorni finalmente rappacificato nel Convento de la Caridad di Siviglia.
Il Lituano, Oscar Vladislas de Lubicz Milosz (Carena, Lituania, 1877; Fontainebleau, Francia, 1939), poeta e scrittore, scrisse il Miguel Manara nel 1913, prima di ricevere, nel 1931, la Legion d'Onore francese. L'opera, presentata dallo stesso autore come un "quadro in sei misteri", viene allestita al Meeting con la presenza di oltre 50 artisti tra attori, acrobati, coro e orchestra. In scena alcuni tra i più intensi attori italiani: Gigio Alberti (il "vecchio" Miguel), Matteo Bonanni (il "giovane" Miguel), Alice Torriani (la dolce Girolama). Grazie ai dipinti di Franco Vignazia e a grandi proiezioni realizzate su quattro differenti fondali, gli spettatori sono introdotti nei paesaggi e negli ambienti di Siviglia della metà del 1600, mentre i costumi di Ilaria Ariemme e le musiche originali di Marina Valmaggi e Roberto Andreoni completano il panorama di un viaggio suggestivo e intenso.

Con il Miguel Manara - che segue lo straordinario successo dello scorso anno con La straniera, tratta dai Cori da La Rocca di T.S. Eliot - lo spettacolo inaugurale del Meeting conferma la sua natura di "evento". Un "evento" perché presenta in prima assoluta una produzione che apre una settimana eccezionalmente ricca di contenuti culturali ed artistici internazionali. Un evento perché è l'occasione per iniziare a confrontarsi con il tema della manifestazione – quest'anno "L'avvenimento è sempre una conoscenza" - attraverso il linguaggio scenico, scelta confermata dal gradimento del pubblico, visto che vi prendono parte ogni anno oltre tremila persone. Già esaurite le prevendite on line dello spettacolo inaugurale. Sarà comunque possibile acquistare i biglietti dalle ore 15.00 di sabato 22, presso la Hall Sud della Fiera.

Lo spettacolo inaugurale è anche uno dei massimi sforzi organizzativi di tutto il Meeting. Dopo mesi di prove, proprio in questi giorni di metà agosto l'opera di Milosz sta prendendo forma con intensità e completezza: l'intera compagnia di attori, musicisti, acrobati, tecnici e operatori di scena è infatti al lavoro negli spazi della Fiera per rendere possibile lo spettacolo in tutta la forza comunicativa prevista dal regista Otello Cenci. Le prove finali del Miguel Manara sono previste tra i giorni 16 e 22 agosto, in attesa, la sera del 23 (Fiera di Rimini, Arena D3, ore 21.00), di assistere ai sei quadri dell'opera dell'autore lituano. Che porteranno i presenti in un mondo di vita e letteratura dove sono gli incontri a guidare alla scoperta (o riscoperta) degli accadimenti della vita. Incontri che sono sempre, come dice il titolo del Meeting, fatti che portano ad una vera conoscenza delle cose.

IL TEMA DELL'EDIZIONE DEI TRENT'ANNI:

"Lungi dal voler proporre un inaccessibile discorso per addetti ai lavori, parleremo innanzitutto dell'uomo e del suo rapporto con il mondo.

In un clima generale di preoccupante incertezza e diffusa sfiducia verso il futuro, avvertiamo l'urgenza di riporre al centro del dibattito la dinamica attraverso cui l'uomo conosce il reale.

Per fare questo occorre capire se la conoscenza sia riducibile ad un'interpretazione arbitraria, ad una "costruzione" del soggetto, se debba essere intesa nell'esclusivo senso della – presunta "obbiettiva" – conoscenza scientifica, oppure se essa non sia piuttosto «un incontro tra una energia umana e una presenza» e dunque sempre un avvenimento, che accade in modalità e figure diverse tra loro e comporta costitutivamente un elemento irriducibile di alterità.

Alain Finkielkraut afferma: «Un avvenimento è qualcosa che irrompe dall'esterno. Un qualcosa di imprevisto. È questo il metodo supremo della conoscenza. Bisogna ridare all'avvenimento la sua dimensione ontologica di nuovo inizio. È un'irruzione del nuovo che rompe gli ingranaggi, che mette in moto un processo».

Alla base di ogni percorso di conoscenza, anche o soprattutto scientifica, vi è l'imbattersi in qualcosa di nuovo, che prima non era entrato nel raggio dell'esperienza o semplicemente non veniva considerato. Ciò fa sì che la conoscenza sia sempre in movimento e quindi sempre perfettibile.

Ma il nuovo che irrompe e innesca o rilancia la dinamica del conoscere non è solo qualcosa, è anche – e necessariamente – qualcuno: è ciò che chiamiamo testimone. Senza la mediazione di testimoni non vi sarebbe sviluppo della conoscenza e non vi sarebbero civiltà e cultura, non vi sarebbe storia. Più radicalmente: è la testimonianza dell'altro, quando si tratta di un'umanità diversa, pienamente corrispondente alle attese costitutive dell'uomo, che rende evidente, "conoscibile", il senso del vivere.

Ragione e affettività sono profondamente unite nella dinamica della conoscenza: senza affezione, cioè senza un moto di adesione sincera e interessata verso il reale, la ragione non può conoscere. Come afferma Jean-Luc Marion, «l'amore è una parte centrale della razionalità». "



Al Meeting grandi appuntamenti internazionali
A tema l'Africa con il ministro Frattini, il vice presidente della Sierra Leone e il primo ministro del Kenya; inoltre Tony Blair, James Murdoch e Jeb Bush

Dopo il G8 dedicato all'Africa e il sinodo dei vescovi Africani ad ottobre. Tra questi due appuntamenti si colloca l'incontro inaugurale del Meeting dedicato all'Africa di domenica 23 agosto alle ore 17.00. Al tavolo dei relatori il ministro degli esteri Franco Frattini, Sam Sumana, Vice Presidente della Repubblica della Sierra Leone, Amama Mbabazi, ministro della sicurezza dell'Uganda, Mario Mauro, Presidente dei deputati del Popolo della Libertà al Parlamento Europeo e conferma degli ultimi giorni Raila Odinga, Primo Ministro della Repubblica del Kenya. A tema l'Africa, in particolare i conflitti dimenticati.

L'altro grande appuntamento di carattere internazionale sarà quello con Tony Blair, mercoledì 26 agosto alle ore 17.00. Introdotto da Giorgio Vittadini, all'ex primo ministro inglese verranno fatte alcune domande che spazieranno dal bilancio della sua azione politica, l'Europa e i rapporti con il Medio Oriente fino alla sua conversione alla fede cattolica.

Rimanendo in terra inglese un altro ospite di valore internazionale il 24 agosto sarà James Murdoch, presidente e amministratore delegato di News Corp. Europa e Asia, e da poco più di un anno presidente di Sky Italia, racconterà il suo modo di concepire il business di fronte alla platea tradizionalmente stimolante e curiosa del Meeting di Rimini, che assisterà all'incontro "Innovazione, libertà e scelta".

Altra grande personalità venerdì 28 sarà Jeb Bush, governatore per due mandati della Florida e fratello dell'ex presidente degli Usa, discuterà del ruolo degli stati e del federalismo con Maurizio Lupi, vicepresidente della camera dei deputati, portando la sua esperienza di governatore di uno dei maggiori stati americani, interessante anche rispetto al rapporto Unione Europea e stati nazionali.

Altri saranno i temi di carattere internazionale: il Brasile, lunedì 24 alle ore 11.15 con Cleuza Ramos e Marcos Zerbini, leaders dell'associazione "Trabalhadores Sem Terra" di San Paolo, il problema dell'Aids con Edward Green, professore di Harvard, i diritti umani giovedì 27 alle ore 11.15, con l'ex ambasciatrice e giurista a Harward Mary Ann Glendon e Robert George, professore di diritto all'università di Princeton.

Il Meeting, infine, dedicherà un parterre di oratori di calibro internazionale al problema dei cristiani perseguitati: interverranno Staffan De Mistura, inviato speciale delle Nazioni Unite in Iraq e Joseph Kassab, direttore esecutivo della Federazione caldea in America.
Programma Spettacoli 2009
Nel Meeting della conoscenza, il programma degli spettacoli si offre al pubblico e ai media con un suo specifico e ricchissimo ruolo: guidare alla scoperta di molteplici momenti artistici e scenici carichi della forza di un avvenimento. L'obiettivo è quello di creare un percorso artistico che si propone, sboccia, fiorisce e stupisce. Questa chiave si manifesta in tutta la sua potenza già nella serata inaugurale (domenica 23 agosto, ore 21.45), che propone in scena il "Miguel Manara" capolavoro teatrale dell'autore lituano Oscar V.Milosz. Si tratta della storia del don Giovanni storico - interpretato dal noto attore cinematografico e teatrale Gigio Alberti -, cavaliere e libertino del diciassettesimo secolo, del suo amore totale per la giovane nobildonna spagnola Girolama, che diventa sua moglie, ma che lo lascia presto vedovo. La storia di un uomo, dissoluto e irrequieto nel suo ardente desiderio che lo porterà a raggiungere la grande passione della sua vita.
Una grande produzione, che segue la tradizione delle grandi serate inaugurali del Meeting (lo scorso anno i "Cori da La Rocca" di T.S.Eliot) e che è il momento clou di un cartellone prodigo di momenti teatrali. Oltre all'apertura, infatti, i palcoscenici del Meeting vedranno il racconto teatrale "Testimoni", (25 agosto) dello scrittore lombardo Luca Doninelli (Premio Berto, Premio Selezione Campiello, Premio Grinzane Cavour), "Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio" (26 e 27 agosto), adattamento teatrale della vita di Etty, scrittrice ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943 e la presentazione di "Destinazione del Sangue", (24 agosto) del poeta Davide Rondoni, un'opera poetico-musicale che narra l'arrivo di San Paolo a Roma, capitale del mondo e della cultura, "luogo e metafora dello splendore e della prova della condizione umana".

Come sempre il Meeting è luogo di scoperta di tanta musica e di tante musiche, autori e melodie che vanno a comporre un programma di sette note forse mai così ampio, vario e affascinante. Quattro sono i momenti speciali del cartellone musicale: il primo sarà un'esclusiva intervista-concerto con il maestro Ennio Morricone, (24 agosto), che presenta la raccolta di composizioni Musica Assoluta, brani contemporanei eseguiti dal vivo dall'Orchestra Camerata Dei Laghi, diretta dal Maestro Sandro Pignataro. L'intervista sarà condotta da Roberto Androni. Il secondo concerto vedrà Ambrogio Sparagna, il più noto tra i "ricercatori delle radici musicali italiane", proporre "La Santa Allegrezza", (25 agosto) un inedito percorso alla scoperta dei tesori della tradizione del nostro Paese. Il 26 agosto andrà in scena Enzo Jannacci, uno dei più amati e sensibili autori della musica italiana che porterà a Rimini tutti i suoi successi, da La vita la vita a Quelli che; per finire "Da quell'altra parte del mare", serata ideata dal musicista americano David Horowitz per ri-scoprire le canzoni di Claudio Chieffo (27 agosto), cantautore italiano tra i più noti al mondo per il corpo imponente di canzoni dedicate alla scoperta dell'umano e del suo rapporto con il mistero e il divino.

Oltre a questo poker di appuntamenti, altre suggestioni musicali, ancora, al Meeting 2009: O Soul Mio (24 agosto): le più note canzoni popolari italiane ri-armonizzate in rhythtm'n'blues dal mitico musicista americano, "Blu" Lou Marini, eseguite da "Smokin" John Tropea , Antony "Rusty" Cloud, Eric "The Red" Udel, Lee "Funkytime" Finkelstein, Glenn Drewes e Larry "Trombonius Maximus" Farrell, della Original Blues Brothers Band e cantate dai Blues for People. Ed ancora: Negro Spiritual con il Mnogaja Leta Quartet (25 agosto), le musiche country'n'western e i balli "in linea" di George McAnthony e degli Old Wild West (26 agosto), infine Claudia Alvarez (27 agosto), cantautrice argentina, presenta il suo ultimo cd Despiértame dedicato a Don Giussani. Senza dimenticare che quotidianamente verranno presentati i nuovi Cd della collana Spirto Gentil più una serie di produzioni discografiche di cantautori e band italiane, spagnole e latino-americane: Daring Raids (25 agosto), Mi tierra. Amor y canto (26 agosto). A tutto questo si aggiunge il viaggio nei mille significati umani del rock nella performance di "canzoni raccontate" da Walter Gatti in "Help! Il grido del rock" (27 agosto).

Da ultimo il cinema, che avrà la sua serata speciale con la premiazione del concorso per filmmaker What's in your city: tell me a story (martedì 25 agosto), uno dei più quotati concorsi italiani, realizzato con la collaborazione della School of Visual Arts di New York, della Scuola di Cinema Televisione e Nuovi Media della Fondazione Scuole Civiche di Milano e della rivista di settore Best Movie. Nelle serate successive saranno poi presentati due film che hanno segnato in modo particolare, per i loro contenuti artistici e umani, la recente stagione cinematografica: Gran Torino (24 agosto), l'ultimo impedibile e commovente film di Clint Eastwood, racconto della possibile convivenza tra vecchi americani e immigrati orientali, una storia che si spinge fino ai limiti del sacro e Katyn (26 agosto), il film di Andrzej Wajda sull'eccidio sovietico di oltre 20.000 ufficiali polacchi al termine della Seconda guerra mondiale.

Spesso è una grande festa a chiudere il Meeting per l'Amicizia fra i Popoli. Quest'anno a terminare il programma sarà il melange di musiche, ritmi e narrazioni umane che viene portato in scena dal cantautore napoletano Alfredo Minucci con la sua band (28 agosto). Una festa che lega il Meeting a quel che sta accadendo nel napoletano Rione Sanità, luogo di ripresa di speranza, culla di melodie e ritmi che s'incrociano con una rinascita sociale, il racconto sonoro di gente che si fa compagnia, che affronta insieme la vita e il futuro. Nelle canzoni di Minucci - nel suo ultimo Cd Cammenanno, come nel precedente Jamm'a vede - c'è gente che incontra e si rialza, ci sono i vicoli che riprendono vita, c'è una città che respira e che cambia.
Su queste coinvolgenti melodie mediterranee il Meeting saluterà il suo "popolo", dandogli appuntamento al 2010, per una trentunesima edizione sempre ricca di incontri, mostre, spettacoli e grandi sorprese.

Le otto mostre del Meeting
Un viaggio tra video e riproduzioni, come la cappella Brancacci o la volta celeste osservata da Galileo, dalla ricostruzione di una riduzione gesuitica ai vicoli di Napoli.

Sono tre i filoni principali in cui si possono suddividere le otto mostre di questa edizione e che racconteranno secondo vari aspetti il tema della conoscenza lanciato dal titolo del Meeting.

Il primo filone è quello dei grandi personaggi, di cui fa parte la mostra "Cose mai viste. Galileo, fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo", visitando la quale sarà possibile immergersi nella visione di Galileo, grazie ad una ricostruzione scenografica della volta celeste, riprodotta prospetticamente a 8 metri di altezza. Ci sarà inoltre una riproduzione multimediale che condurrà nel grande percorso di conoscenza fatto dallo scienziato, attraverso il quale ha avuto inizio la scienza moderna. Il percorso in più punti apre questioni più ampie, connesse all'oggi della scienza: è in questo orizzonte che si sono inseriti i richiami a Galileo da parte di Benedetto XVI e prima ancora da Giovanni Paolo II; e sulla scia dello storico intervento di quest'ultimo nel 1992 e attraverso le parole di due scienziati al top dell'astrofisica contemporanea, la mostra si conclude con un video rilanciando il tema dei rapporti tra la scienza e le altre forme di conoscenza. Tra gli oggetti ci saranno alcuni canocchiali, exibit di esperimenti galileiani sul moto realizzati dall'Università di Pavia, un exibit astronomico dal Planetario di Milano, copie di numerose lettere autografe di Galileo, degli acquerelli lunari e pubblicazioni a stampa dell'epoca, la sfera Armillare XVIII, una sorta di modello della sfera celeste dell'epoca e il celebre "Siderius Nuncius" .
Un'altra figura che potranno conoscere i visitatori del Meeting è quella della grande filosofa spagnola María Zambrano, nell'esposizione intitolata: "Vocare. María Zambrano, una vocazione alla conoscenza". Un cammino scandito attraverso le tappe fondamentali della sua vita, con ricostruzioni di luoghi e video che parleranno di lei, del suo rapporto con il reale e con il maestro, i primi fattori di conoscenza per l'uomo. Il Caffè Greco, luogo per lei centrale durante l'esilio a Roma dal 1953 al 1964, in cui incontrava intellettuali e filosofi, verrà riprodotto in scala. Attraverso i due video si potrà conoscere il contesto storico in cui ha vissuto, nonché immedesimarsi con la sua idea di maestro.
Altro grande protagonista: "Nulla va perduto. L'esperienza umana di Pavel Florenskij". Ogni passo del percorso sarà un'evocazione della vita di una personalità poliedrica come Florenskij: teologo, scienziato, filosofo, matematico, storico dell'arte e martire. Sarà lui stesso a parlare attraverso i suoi scritti ripresi nei pannelli della mostra. Un uomo serio con la realtà, tanto che ogni particolare veniva innalzato ad una dimensione più ampia. Presenti in mostra anche alcuni oggetti appartenuti a Florenskij.
Infine il grande vescovo e dottore della Chiesa, nell'esposizione "Sant'Agostino. Si conosce solo ciò che si ama". Attraverso la testimonianza di Sant'Agostino, il visitatore potrà conoscere quello che innanzitutto è stato un grande uomo. Presenti in mostra alcuni manoscritti originali di opere di Sant'Agostino del 1500 di Erasmo da Rotterdam, esposti nel convento di San Pietro in Ciel d'oro, nonché una sala multimediale posta alla fine del percorso e intitolata "Agostino è vivo", per raccontare l'attualità della sua esperienza e delle sue parole. Nel video finale verranno mostrate immagini dell'Arca di Sant'Agostino in cui si trovano le sue ceneri, mentre le voci di ragazzi reciteranno ad alta voce i passaggi di alcuni testi del santo.

Un secondo filone è invece quello artistico, in particolare riguardante la pittura del '400 e le basiliche cristiane.
Alla prima è dedicata la mostra "L'avventura della conoscenza nella pittura di Masaccio, Beato Angelico e Piero Della Francesca" dove le ricostruzioni scenografiche della cappella Brancacci a Firenze, in cui sono esposti gli affreschi del Masaccio, nonché quella delle cellette del convento di San Marco, sempre a Firenze, affrescate da Beato Angelico, ma anche i tre video sul ciclo di affreschi sulla leggenda della Vera Croce di Piero Della Francesca ad Arezzo, aiuteranno il visitatore a immergersi in quell'esperienza straordinaria di conoscenza e creatività che è stata innanzitutto vissuta dai loro autori e che da secoli continua a riproporsi a tutti.
"Da Costantino a San Paolo. La nascita della basilica cristiana". Viene messo in evidenza il fenomeno della nascita delle basiliche cristiane a Roma, Milano ed Aquileia a partire dalle più antiche testimonianze risalenti alla fine del III secolo o all'epoca di Massenzio, ma soprattutto dopo l'editto di Costantino del IV secolo. Non è solo una mostra sull'architettura, ma in particolare sulle sue origini e sulla sua evoluzione. Ricostruzioni in scala di alcune basiliche aiuteranno il visitatore a fare esperienza di quanto è accaduto nel corso dei secoli. Tra le curiosità ricordiamo: una ricostruzione fotografica dell'aula di Porta Marina, ora situata al Museo dell'Alto Medioevo a Roma, nonché della Lastra di San Paolo fuori le Mura con l'iscrizione "Paulo apostolo mart", che, come annunciato recentemente dal Santo Padre, copre la tomba dell'Apostolo.

Due mostre infine racconteranno esperienze di vita passate o attuali.
Nella prima "Napoli. Nessun dono di grazie più vi manca" si vivrà l'esperienza di un gruppo di amici nel quartiere Rione Sanità a Napoli. Attraverso video e lettere, ma anche volti di testimoni presenti in mostra, sarà raccontata la loro esperienza di vita e di speranza. La mostra è infatti un cammino attraverso queste storie di uomini rifioriti e ritornati liberi, pur in una città in cui la crisi è perenne come Napoli, dove la vita scorre tra difficoltà e contraddizioni. Un viaggio attraverso immagini, vicoli, canzoni, musiche e rumori, una vita che accade ora.
Nell'esposizione "Una vita felice per Dio e per il Re. L'avventura quotidiana nelle riduzioni del Paraguay" viene riproposta l'esperienza delle riduzioni gesuitiche dal 1500 al 1700. Entrando in mostra sarà come ritrovarsi in una riduzione, grazie alla ricostruzione di una parte di essa, con la piazza, le chiese, le case, il collegio, i laboratori. Verrà dunque riproposta la storia e lo svolgimento della vita quotidiana attraverso fotografie, pannelli e video. Anche il gioco di luci che scandiscono il susseguirsi del giorno e della notte, sarà strumento per comprendere l'importanza data al tempo dai gesuiti, perché ogni momento della giornata aveva uno scopo preciso. Su una parete della mostra un plastico riprodurrà inoltre una visione completa di una riduzione. Quattro video mostreranno l'ambiente storico - culturale dell'epoca, mentre il video finale condurrà alla scoperta dei luoghi in cui oggi rivive l'esperienza delle riduzioni, di una fede che genera una nuova civiltà, soprattutto attraverso l'opera di padre Aldo Trento.

Lo sport al Meeting
Tante discipline per gli amanti dello sport, dal calcio al badminton. E la presenza il 28 di Aldo Montano e Tania Cagnotto

Lo sport da 30 anni è una tradizione del Meeting. Anche nel 2009 la manifestazione riconferma un calendario ricco di appuntamenti, tra discipline conosciute e novità, per adulti e ragazzi di ogni età.

GIOCO DEL LOTTO – SPORT VILLAGE, il padiglione dedicato allo sport, promosso da CSI e Cdo Sport, rappresenta ormai da qualche anno un appuntamento quotidiano al Meeting. Tutti i giorni, da domenica 23 a venerdì 28, a partire dalle ore 11.00, il padiglione si animerà, con numerose attività, come il calcio a 5, il volley, basket, biliardino, arrampicata, hockey in line, scuola di rugby ed uno spazio ludico sportivo, dove sfidarsi in tornei o semplicemente aver la possibilità di giocare liberamente. Sempre all'interno del GIOCO DEL LOTTO – SPORT VILLAGE sarà presente la Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, che istituirà per una settimana un vero e proprio CAMPUS DI EDUCAZIONE STRADALE con istruttori qualificati. Un momento di importante formazione educativa, valorizzato dalla presenza di Aldo Montano e Tania Cagnotto, campioni dello sport, al Meeting venerdì 28 agosto.

Tra le altre manifestazioni in programma, il Meeting si apre domenica 23 agosto con il XVI GIRO DEI CASTELLI MALATESTIANI E DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO, competizione promossa dal Meeting per l'amicizia fra i popoli, A.S.D. Team C.B.R.-Cicli Vicini, CRAL Banca Malatestiana, in collaborazione con M.S.P. San Marino ed il Centro Sociale S.Andrea. Tre i percorsi: il Medio Fondo, il Gran Fondo Mario Vicini, ed un giro cicloturistico, che porterà i partecipanti sulle colline romagnole, tra San Marino e le province di Forlì-Cesena e Rimini.

Per gli appassionati di Trekking, l'appuntamento è per mercoledì 26 agosto, con "TREKKING. Alla scoperta della Valle del Conca: i paesi e i santuari", mentre nella stessa giornata, alle ore 17.30, è in programma "CORRI MEETING RIMINI 2009", una camminata ludico–motoria non agonistica, 2 km per i ragazzi e 6 km per gli adulti, organizzata dal CSI Rimini. Giovedì 27 è la volta del "V TRIATHLON non agonistico in mtb", una competizione che vedrà alternarsi nuoto, ciclismo (mountain-bike) e corsa. Per chi volesse ammirare le bellezze della città romagnola, sono previste delle CAMMINATE ATTRAVERSO LE VIE E LA STORIA DI RIMINI, e nella stessa giornata, PEDALARE NELLA STORIA SULLE TRACCE DELL'ANTICA VIA EMILIA.

Tanti gli sport di squadra nella settimana del Meeting, ad iniziare dal XV TORNEO MEETING DI BASKET GIOVANILE, competizione per giovani under 13. Mercoledì 26 e giovedì 27 l'appuntamento è con il 2° TORNEO MEETING di RUGBY UNDER 16, in collaborazione con la Federazione Italiana Rugby – Comitato Emilia Romagna, dove otto squadre si sfideranno per la vittoria. Il calcio sarà protagonista con diverse tipologie di tornei: la IV GAGLIARDA'S MEETING, il torneo di Calcio a 5 delle Opere di Accoglienza ed i TORNEI DI CALCETTO.

Tra le altre iniziative, è prevista la SCHERMA, con l'Accademia d'arme G. Voltolini di Rimini; le prove libere di BADMINTON e la SCUOLA DI RUGBY. Giovedì e venerdì si esibirà invece la Squadra Aurora Assicurazioni - Campione d'Italia 2009, con la sfida di MINIBASKET IN CARROZZINA, a cura dell'Associazione Sportiva BRINTEA 84 – Cantù. Per i più piccoli, è previsto un pomeriggio di giochi-MERCOLEDì DA LEONI- mentre verrà offerta l'occasione per divertirsi con il corso di FITNESS ed il III TORNEO DI CALCIO BALILLA – BIRRA MORETTI.

Vittorio Aggio + agenzie

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MF/News: Io, studente leghista perché mi vergogno dell’Unità d’Italia (Commenti dei lettori)

MF/News: Io, studente leghista perché mi vergogno dell'Unità d'Italia (Commenti dei lettori)

Non strumentalizzate il disagio

19.08|19:24
francedaspezia

Vorrei dire per prima cosa che trovo molte cose condivisibili in quanto scrive il giovane Lazzaro (un cognome forse non proprio celtico...),ma soprattutto la seconda parte di quanto scrive Della Loggia è condivisbile al mille per cento. Sempre sul Corriere di oggi l'articolod i Stella, che racconta del politico UDC indignato dalla sospensione del contributo INPS, in realtà un GRAVISSIMO SCANDALO (soldi INPS a falsi braccianti! Per milioni di euro) dipinge perfettamente sia le ragioni dello studente (per questo voto anch'io Lega) e giustamente Della loggia chiede ai meridionali di cercare di spezzare queste spirali vergognose e indegne del mondo civile.Tutto il resto è sterile polemica, restiamo ai fatti: i respingimenti di Maroni sono una cosa che molti vogliono, ma nessuno di coloro che è contrario ospita in casa un rifugiato: la coerenza ? Dove si trova?

Dopo 150 anni l'Italia non esiste....questa è la realtà

19.08|19:24
ilvecchiocarson

...questo è il dato di fatto, a prescindere dalle opinioni di ciascuno. Si può discutere di Risorgimento, di affinità culturali (quali? ditemi cosa hanno in comune un trentino con un siciliano, o un sardo con un romagnolo), di identità linguistica (quale? quella dell'Alta borghesia o forse quella degli ultimi 50 anni?, visto che fino a prima dell'avvento della televisione il 90% della popolazione parlava il proprio dialetto locale e manco si capiva con gente di altre regioni) e si può disquisire sulla Storia con vari pareri e interpretazioni. Ma il punto centrale è che se guardiamo alla realtà dei fatti, questo paese è ancora fermo all'età dei Comuni e dei Ducati. Piaccia o no, è così. Come diceva Gaber,"io non mi sento Italiano", io aggiungo "io mi sento mitteleuropeo"

Provocazione

19.08|19:24
Darkene

Secondo me l'autore di questa lettera non è leghista: essere leghista ed essere intelligente, critico e preparato è una contraddizione in termini.

Io sono arrabbiato invece

19.08|19:21
vulcanino

Hai ragione a vergognarti, io invece mi arrabio, e sai perchè? se voi al nord siete, o meglio siete stati, il carro trainante dell'economia nazionale, e grazie al sud, è stato lì che avete scaricato tutte le porcherie che avete prodotto e producete al nord, le nostre fabbriche, dopo l'unità, sono state tutte chiuse a favore di quelle del nord e del centro. Io non compro più prodotti del nord. Ricordati che noi al sud siamo stati conquistati, e non uniti. come ci vuole insegnare la scuola. Noi al sud puzzavamo di zolfo. Ma il sale che mettete nelle vostra polenta viene dalla Sicilia, se non a quest'ora eravati tutti malati di tiroide. Bimbo informati meglio. ciao carino

la tua terra

19.08|19:21
variopinto

Oggi tornavo da una delle valli bergamasche...su un pilone della provinciale ho letto "ama la tua terra: la padania!"...perchè deve esistere una mia terra? E se esistesse quale dovrebbe essere? La mia casa? Il mio quartiere? Dove sono nato o dove moriro'? Dove vivo o dove vorrei vivere? Se esistesse preferirei dire "ama la tua terra: la terra!"..

Sì, però...

19.08|19:21
oldworld

Bella lettera, piena di idealità in gran parte condivisibili. Peccato, giovane leghista, per fortuna quasi convinto, quindi non ancora convinto del tutto, che hai messo i tuoi sogni nelle mani poco affidabili di un alleato di Berlusconi che non ha detto una parola sul comportamento immorale di quest'ultimo, che ha fatto una legge elettorale definita porcata dallo stesso autore che ti impedisce di scegliere le persone da mandare al Parlamento e ti obbliga a votare i candidati scelti da Bossi, che ha affidato alle notoriamente liberali mani di Gheddafi un barcone carico di poveri cristi clandestini, che chissà che fine avranno fatto, per conquistare la tua simpatia. Potrei continuare ma credo che sei abbastanza sveglio da trovare da solo altre magagne se vorrai. Per quanto riguarda i problemi legati ai flussi migratori che tante soddisfazioni stanno dando alla lega, se fai l'università dovresti facilmente capire che si risolvono in modo globale, mettendosi a tavolino con i leader degli altri popoli, non chiudendo le frontiere. Ho da poco letto di 20 milioni di disoccupati cinesi che presto si riverseranno in occidente. Da chi li farà fermare Maroni? Da Gheddafi?

Il tango della coerenza

19.08|19:21
GianfrancoMMM

Non c'e' Paese che non abbia raggiunto l'unita' in una marea di contraddizioni e spesso di crimini. Tirare in ballo la storia citando dettagli decontestualizzati per tirare acqua al proprio mulino e' sempre un trucco da baraccone. Che ci caschi lo studente di 24 anni posso capirlo, che ci caschi invece il signor Galli Della Loggia lo capisco meno. In ogni modo mettere in discussione l'unita' d'Italia e' alquanto obsoleto come discorso, come obsoleta e' la Lega. E' avanzato un processo di unificazione europea e si parla ancora di unita' d'Italia? Ma per piacere. Sono discorsi insignificanti per deviare l'attenzione dai temi importanti. Uno e' ad esempio questo: e' l'Italia un Paese progredito, avanzato, moderno? Il Medioevo italiano non sara' prodotto dall'immigrazione incalzante, ma dal fatto che noi Italiani da 30 anni almeno, non ci interroghiamo e non affrontiamo i discorsi centrali. L'arretratezza italiana e' il leit motiv che forse piu' di tutti unifica l'Italia dall'Alpe alla Trinacria.

Non ho capito l'ultima censura?

19.08|19:18
siammessimale

Non importa, grazie lo stesso per gli altri commenti che mi avete pubblicato.È bene ricordarsi che non siete tenuti a farlo. Posso provare a fare una domanda ? Visto che Nord e Sud si sopportano e basta,truci leghisti a parte,la cosa è palese.Noi del Nord siamo i malvagi ed egoisti sfruttatori e loro per noi sono una palla al piede, e non solo economica(perchè se fossero solo un peso economico andremmo ancora relativamente bene).Dico, perchè dovremmo ancora stare insieme visto come stanno le cose? Vi chiedo per favore di darmi 6 validi motivi per stare ancora insieme a tenere in vita uno Stato che è chiaramente fallito.Se mi censuri anche questa, io non me la prendo, però, mi deludi un pò.Perchè io credo che sia giusto farsi questa domanda, aldilà di tutta l'animosità, in parte comprensibile ma in larga parte ridicola.Perchè ridicola? Perchè non vedo il motivo per cui noi dovremmo fare la fine dell'ex Yugoslavia invece che dell'ex Cecoslovacchia.Su una cosa siamo uguali, nord e sud: entrambi buffoni poco maturi e tanto impulsivi ed impetuosi come gente. Ma pensi davvero che questo paese lo possa tenere insieme solo il tricolore(se la base non si sente unita spontaneamente e genuinamente,cioè il popolo che è la cosa + importante per una nazione, diventa poi dura,capisci?)o la nazionale di calcio? Perchè quando non vince son poi cavoli.

Risposta a effe3461

19.08|19:18
nflx78

carissimo/a, scusa se insisto, ma avere un dialogo con persone che la pensano come te è per me motivo di arricchimento sulla questione...Dicevi che appunto persone con la pelle scura come me anche se con un pezzo di carta (cittadinaza italiana)rischiano di essere emarginati come il resto degli immigrati.Tutto vero, ma bisogna evitare a tutti i costi questa situazione, costruendo una terreno fertile dove il confronto e la reciproca riconoscenza sia il vero motore della nostra società...Ti faccio un esempio: io non sono nato in Italia, ma dopo vent'anni trascorsi in questo paese ho avuto "il pezzo di carta" e sono diventato Italiano, ma posso assicurarti che non ho avuto bisogno di aspettare quel foglio per sentirmi a tutti gli effetti appartenete a questa società, è stata la consapevolezza che ormai la mia cultura dominante era diventata irrimediabilmente quella italiana. Comunque non mi sento per niente emarginato, cerco di farmi strada facendomi conoscere, rispettando e facendomi rispettare. Dobbiamo evitare l'esperienza fallimentare delle banlieue, che poggiava sulla mera assimilazione degli immigrati, oltretutto rilegando queste persone nelle periferie creando di fatto dei ghetti...Invece bisogna lavorare sull'integrazione a tutti gli effetti, e aiutando queste persone a conoscere in primis la nostra lingua, i diritti e i doveri, la nostra cultura e le nostre tradizioni,facendo anche noi un piccolo sforzo nel conoscere le loro di tradizioni e usanze.

non ha torto

19.08|19:18
jonata

Non mi sembra che questo studente abbia raccontato favole, anzi sento di condividere quasi del tutto le sue argomentazioni, in particolare la definizione di conquista piuttosto che di liberazione quella portata dai Savoia si danni del florido regno (borbonico) delle due Sicilie, la "descrizione" della cosiddetta seconda repubblica, il timore dell'islamizzazione dell'occidente (ne aveva anche la grande Oriana Fallaci o no?). Ma anche il resto del suo breve excursus storico non mi pare affatto campato in aria. O solo perché leghista dobbiamo tacciarlo di mistificare la storia? Sono assolutamente contrario alla lega ed ai suoi ridicoli e patetici proclami, ma questo non mi offre licenza di dare addosso a questo ragazzo, come rilevo da gran parte degli interventi. E tanto meno condivido la replica di Della Loggia.

Una rondine che faccia primavera.

19.08|19:18
ALESSIO SICULUS

Giacchè l' autore della lettera ha voluto inserirvi una digressione relativa alla evasione fiscale, mi vedo costretto ad un rilievo...In teoria è corretto dire che non tutti i commercianti sono evasori, e sono certo che pure in pratica le cose stanno così. E però c'è un però...sono l' unico in tutta Italia a poter impegnare la propria parola d' onore quando dice che in tutta la sua esistenza non ha MAI, letteralmente MAI, ricevuto una ricevuta da decine tra meccanici-elettrauti-carrozzieri (auto vetuste...queste categorie le frequento), da cardiologi-ortopedici-oculisti-analisti del sangue-dermatologi (relativamente giovane, non conosco altre categorie di specialisti medici), da accomodatori di tapparelle-piastrellisti-muratori assortiti-imbianchini-idraulici-elettricisti. MAI...ma capita solo a me...di sicuro...E comunque, la prima volta che da costoro una ricevuta fiscale mi sarà rilasciata,dirò a voce alta che forse una rondine sta facendo primavera.

Discorso condivisibile, ma soluzioni che non tengono conto che la meta è l'Europa e la globalizzazione.

19.08|19:13
una_donna_laica

La prima parte del discorso dello studente leghista è condivisibile, ma nella seconda parte parla dell'Europa e non dell'Italia nei confronti degli immigrati. E qui, nemmeno Galli della Loggia ha sottolineato la contraddizione. Il problema dell'immigrazione, dell'integrazione e del multiculturalismo è europeo, e non italiano, e non si può strumentalizzare per i fini politici della Lega. Per cui chiedo a Matteo Lazzaro e a tutti i leghisti: "Volete che la cosiddetta padania esca dall'Europa, dall'euro, dal G8, dal G14 e da tutte le altre istituzioni comunitarie? Vi sentite così autosufficienti?" Il problema del mezzogiorno si risolverà tanto prima, quanto prima la comunità Europea avrà più poteri e più controlli nei soldi destinati ad Sud. Questa è la strada maestra.

Infranto lo stereotipo del leghista...

19.08|19:13
ombrarossa

Ho l'impressione che, complici i mass media che danno dei leghisti sempre una certa immagine, qui più di un commentatore si sia stupito nel veder crollare il proprio stereotipo, appunto, del leghista. Stereotipo in base al quale quest'ultimo sarebbe sempre e comunque rozzo, ignorante e volgare. E ovviamente anche egoista e razzista. Credo sia il caso di capire che la Lega è un movimento che non è sostenuto solo da pochi facinorosi, ma da molta (vedasi cifre elettorali) gente di buon senso , di sovente pure istruita. E che magari ha il coraggio di uscire dal politicamente corretto, e di ragionare con la propria testa...

n.n.

19.08|19:13
Azzabacan

Caro giovane leghista,la tortina l'hanno assaggiata tutti,fatti dire chi era Patelli......

studente di storia?!?!?!?!

19.08|19:11
didimus

a parte le sterili polemiche di carattere politico che dimostrano solo l'inadeguatezza di chi guida il paese a prescindere dallo schieramento di cui fà parte.Vorrei invece rispondere alla domanda che il presunto studente di storia si pone:no non penso che tu sia un razzista,ma solo ignorante,ignorante perche' ignori che la storia della nostra penisola non parte dal risorgimento,ma da molto prima,dalle colonie Fenicie e Greche che erano presenti anche in Veneto,dagli Etruschi,dalla Magna Grecia,dai Romani,dai barbari e dai mussulmani e dal papato etc.E' vero che i "francesi" Savoia,hanno fatto una guerra di conquista,ma come loro l'hanno fatta per secoli e secoli altre centinaia di etnie,e tutte hanno versato e fertilizzato con il loro sangue la nostra terra.E cosa si evince da tutto cio'?Si evince che la bellezza,la forza e l'unità della nostra Italia e nella diversità delle sue genti e nei mille contrasti che ne derivano.Dopo le considerazioni storiche vorrei discutere anche quelle sociali,poiche' anche qui il nostro studente dimostra la sua ignoranza,poiche' ignora che non solo i suoi genitori ma anche i miei e come i miei moltissimi altri genitori del sud si spezzano giornalmente la schiena e pagano le tasse per poter assicurare un futuro ai propri figli;perche' ignora che il caso di sua nonna non e' il solo e che di casi simili ce ne sono migliaia anche al sud;ed in fine ingorante perchè ignora che il vero problema è la nostra classe politica,e non il sud o il nord

Fiera di essere italiana

19.08|19:11
Bedetta

Nata e cresciuta a Roma da famiglia di origini settentrionali, sono una convinta oppositrice della Lega che, a parer mio, non fa altro che seminare zizzania e ignoranza. Certo, l'Italia è un Paese con molti difetti, ma quale Paese non ne ha? Vivo in Germania da quasi 30 anni e ho imparato a ridimensionare molte cose. Sono sempre stata fiera del Risorgimento, un po' meno della Resistenza, che ho sentito raccontare da chi l'ha veramente vissuta. L'Italia ha ancora molta strada da fare, si ha la sensazione di venir spremuti come dei limoni dai nostri governanti e i risultati di queste tasse pesantissime purtroppo non si vedono. Nonostante questo amo il mio Paese e sono convinta che i suoi pregi e quelli della gente che lo abita siano superiori ai difetti.

Occupazione del sud o unità d'Italia?

19.08|19:11
maralb

Mi associo a quanto detto da Rudyca e desidero solo aggiungere (e ricordare ai "distratti") le ricchezze del meridione trasferite alle industrie del settentrione durante "l'unità d'Italia".

Io, veneto ed europeo (e basta)

19.08|19:11
Masio71

Ecco solo un esempio di come NON viene insegnata la NOSTRA STORIA a noi veneti. BATTAGLIA DI LISSA. La battaglia di Lissa fu uno scontro navale della Terza guerra di indipendenza italiana che si svolse il 20 luglio 1866 nel mare Adriatico, nelle vicinanze dell'isola di Lissa (Vis) tra la marina dell'Impero Austriaco e la Regia Marina del Regno d'Italia. La battaglia fece parte della guerra austro-prussiana, considerata per l'Italia come terza guerra d'indipendenza, con l'Italia alleata della Prussia. L'obiettivo principale italiano era di sottrarre il Veneto all'Austria e scalzare l'assoluta egemonia navale austriaca nell'Adriatico. La marina austriaca, fino al 1849 chiamata Österreich-Venezianische Marine o Marina Austro-Veneta, era in effetti formata in gran parte da marinai veneti, friulani, triestini, istriani e dalmati, provenienti quindi, ad eccezione di Trieste, da territori appartenuti a lungo alla Repubblica Veneta. Tutti i comandi venivano dati usando la lingua veneta, e lo stesso ammiraglio austriaco Wilhelm von Tegetthoff, così come gli altri ufficiali austriaci, sul ponte di comando parlava in veneto, che aveva imparato quando frequentava il Collegio Marino di Venezia. Di conseguenza la battaglia di Lissa è considerata l'ultima grande vittoria ottenuta da una flotta veneta

I partiti di massa, DC e PCI, hanno rovinato definitivamente il Sud

19.08|19:06
adamitaly

Galli della Loggia ha perfettamente ragione. Detto questo però, vorrei ricordare un recentissimo articolo di A.Panebianco sul Mezzogiorno, nel quale cita non meglio identificati NOTABILI MERIDIONALI. A me pare, invece, che i NOTABILI non esistano più da cent'anni, da quando prima il Fascismo e poi DC e PCI hanno distrutto la parte migliore della intellettualità meridionale per sostituirla con prodotti "di massa". I notabili del Sud, infatti, si dividevano all'inizio del '900 in due tronconi: a) intellettuali di cultura stratosferica, anche a livello europeo e mondiale; b) signorotti rozzi, avidi e ignoranti, curatori di clientele e di malaffare. La cultura di massa di DC e PCI, nel dopoguerra, ha determinato la scomparsa della parte migliore dei NOTABILI, facendo crescere e prosperare a dismisura la loro parte peggiore, quella rapinatrice e mafiosa. Purtroppo i notabili colti e seri erano l'unico baluardo "civile" per la società del Sud; e Dc e PCI l'anno distrutta senza un attimo di pentimento in nome della panzana che i deboli e i diseredati sono sempre migliori di tutti. Infatti...

Meglio il milite ignoto del parlamentare ignoto

19.08|19:06
Gigas 02

Il buon leghista potrebbe fare un'analisi più accurata, partendo da una delle leggi proposte dal parlamentare ignoto che non voleva che le imprese dovessero denunciare l'estorsione o quanto altro poteva essere imposto loro dalle organizzazioni criminali, parlamentare ignoto dell'attuale maggioranza, solo le proteste e l'indignazione di tutti ,come tutti vogliono che si denuncino i criminali magari farà in modo che sia cosi. Per non partire da molto lontano, se si pensa che perfino per lo sbarco alleato fu pagato il pizzo, ma dimmi tu. Non vi incuriosisce il fatto che tutti dicono che non abbiano a che fare con certi criminali, ma certi criminali hanno un prodotto interno da capogiro ? Se nessuno è colluso come fanno ? Oltre ad essere imbrogliati sulla storia d'Italia, non vi vergognate del quotidiano, di un quotidiano che vorrebbe raccontare gente onesta, ma che sottrae denari perfino agli addetti all'ordine pubblico ? Che vorrebbe la Magistratura di ogni ordine e grado,perfino quella contabile non più indipendente ed autonoma da qualsiasi altro potere soggetta al prepotente di turno ? Le cose che uno produce di certo sono di chi le ha prodotte, ma quella materia prima in base a quale prepotenza dici che è tua ? La solidarietà non è da paesi comunisti come raccontano i prepotenti che delle religioni ne fanno distorsioni personali o distrazioni personali. Hanno paura dei terroristi e lasciano le forze dell'ordine con le radio rotte.

Corriere.it

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