domenica 31 maggio 2009

Fotografie: Manifestazione contro il G8 del razzismo; Diritti e cittadinanza per tutti; No al reato di clandestinità

«Diritti di cittadinanza globale contro il G8 della crisi e del razzismo». Dietro questo  striscione circa mille persone sono partite in corteo da Piazza  di Porta Maggiore, a Roma, per la manifestazione organizzata  dalla rete No G8 contro il summit dei ministri dell'Interno e  della Giustizia, che si è concluso oggi nella capitale (Ansa)
«Diritti di cittadinanza globale contro il G8 della crisi e del razzismo». Dietro questo striscione circa mille persone sono partite in corteo da Piazza di Porta Maggiore, a Roma, per la manifestazione organizzata dalla rete No G8 contro il summit dei ministri dell'Interno e della Giustizia, che si è concluso oggi nella capitale (Ansa)


(Ansa)
(Ansa)

(Emmevi)
(Emmevi)

(Ansa)
(Ansa)

(Ansa)
(Ansa)

(Emmevi)
(Emmevi)

(Ansa)
(Ansa)

(Ansa)
(Ansa)

(Ansa)
(Ansa)

(Ansa)
(Ansa)

venerdì 29 maggio 2009

Arriva Drinkwell, depuratore d'acqua portatile che salverà milioni di vite

A disposizione delle Ong per aiutare il Terzo Mondo
Verrà usato dall'australiana World Vision

Fonte: ilmessaggero.it

SIDNEY (28 maggio) - Un depuratore d'acqua elettronico e a batteria, sviluppato dalla fisica di Sydney Vivian Robinson, sarà presto a disposizione delle Ong che operano nelle zone del Terzo Mondo prive di acqua potabile. Il depuratore Drinkwell usa piastrine elettrolitiche per rimuovere fango, argilla, metalli pesanti, cianuro, piombo e mercurio, e per uccidere i batteri E coli. Converte quindi acqua non salata, ma inquinata, in acqua potabile ad uno costo nettamente inferiore rispetto all'acqua in bottiglia.

Strumento utile contro la guerra dell'acqua. L'organizzazione australiana di aiuti World Vision sarà la prima ad usare il congegno fra pochi mesi, quando saranno completati i test. Secondo il suo direttore Tim Costello, che ha parlato al lancio del depuratore oggi a Sydney, potrà prevenire future guerre. Circa 1,2 miliardi di persone, infatti, non hanno accesso ad acqua potabile e migliaia muoiono ogni giorno da malattie legate alla contaminazione.

Possibile impiego anche nei disastri naturali. «La geopolitica del futuro sarà probabilmente strutturata attorno alle guerre per l'acqua e questo è un ottimo strumento per prevenirle», ha detto Costello. Sarà molto utile anche nei disastri naturali, come alluvioni o incendi che contaminano le riserve d'acqua. «A paragone con gli enormi purificatori che dobbiamo trasportare - ha concluso Costello - è estremamente pratico».

Sputa a La Russa E un senatore Pdl lo prende a pugni






Uomini della scorta del ministro della Difesa Ignazio La Russa hanno bloccato un giovane anarchico spagnolo che ha cercato di sputare al ministro avvicinandosi con fare minaccioso, mentre passeggiava nel centro storico di Genova.

Il contestatore mentre era già bloccato riceve un pugno sferrato dal senatore del Pdl Bornacin.



giovedì 21 maggio 2009

Crisi, terzo suicidio in Veneto - Morto dirigente d'azienda di 43 anni del Trevigiano: la sua ditta era in procinto di avviare la cassa integrazione

DA OTTOBRE A OGGI TRE IMPRENDITORI SI SONO TOLTI LA VITA NELLA REGIONE

Crisi, terzo suicidio in Veneto

Morto dirigente d'azienda di 43 anni del Trevigiano: la sua ditta era in procinto di avviare la cassa integrazione

TREVISO - Un dirigente d'azienda di 43 anni di Villorba (Treviso) si è ucciso giovedì gettandosi contro un convoglio ferroviario in viaggio sulla linea Venezia - Bassano del Grappa, a Castello di Godego, in provincia di Treviso. L'uomo, dirigente di un'azienda del luogo in procinto di avviare un'operazione di cassa integrazione per una parte del personale, da alcuni tempi era incaricato di mantenere le relazioni con le organizzazioni sindacali. Il dirigente non avrebbe lasciato alcuno scritto per spiegare il suo gesto. Sull'episodio indaga la Polizia Ferroviaria.

È IL TERZO SUICIDIO DA OTTOBRE - Mercoledì, sempre nel trevigiano, si è ucciso invece il titolare di una piccola azienda del legno in forte difficoltà finanziaria a causa della crisi. L'uomo, 58 anni, si è tolto la vita impiccandosi a Fontanelle (Treviso), all'interno della ditta. Il 58enne era ossessionato dall'idea che la crisi che aveva colpito anche il suo settore di attività lo costringesse a dover lasciare a casa alcuni dei suoi otto dipendenti. La depressione per motivi familiari sommata alla crisi economica aveva gettato nel baratro anche l'imprenditore edile padovano di 60 anni che si è ucciso il 13 ottobre scorso con un colpo di pistola al petto. Era preoccupato che qualcuno, con cui aveva contratto debiti, potesse far del male ai suoi familiari.
Corriere.it
 
 
 

Ecumene News 24 - http://ecumene24.blogspot.com/ - L'ultimo spazio di pace!!!!!!!!!!!!

martedì 19 maggio 2009

Processo Mills, il Pd attacca: "Berlusconi rinunci all'immunità" - Di Pietro: "Ha fatto operazioni illecite". La Russa: "Strana tempistica"

Ghedini: "Se lo facesse il Paese sarebbe ingovernabile"


Processo Mills, il Pd attacca "Berlusconi rinunci all'immunità"

Dario Franceschini


ROMA - Opposizione all'attacco del Cavaliere dopo le motivazioni della condanna dell'avvocato Mills. "Ha mentito per salvare Berlusconi" dicono i giudici di Milano. Che, però, grazie al lodo Alfano, non è stato processato. Una"tutela" a cui, il segretario del Pd Dario Franceschini, chiede che il premier rinunci: "Venga in Parlamento a dire: io rinuncio ai privilegi del lodo Alfano e mi sottopongo a un giudizio come tutti i normali cittadini'". Richiesta rispedita al mittente dall'avvocato del premier (e parlamentare del Pdl) Nicolò Ghedini: "Se rinunciasse condannerebbe il paese all'ingovernabilità".

La sentenza "dimostra - aggiunge Franceschini - in modo purtroppo incontestabile il coinvolgimento del presidente del Consiglio e dimostra allo stesso modo che la legge Alfano è stata fatta apposta per sottrarlo al giudizio a cui sono sottoposti tutti gli italiani".

Dura anche l'Idv di Antonio Di Pietro: "La sentenza dice che Berlusconi ha fatto operazioni illecite e che quindi Berlusconi, se non ci fosse stato il lodo Alfano, sarebbe stato condannato anche lui per questi reati".

Chi invece apprezza la volontà di Berlusconi che riferirà della vicenda in Parlamento è il leader dell'Udc Pierferdinando Casini: "E' un gesto di responsabilità istituzionale importante".

Dalla maggioranza il ministro La Russa esprime solidarietà al premier e aggiunge: "Dopo aver aspettato tre mesi per depositare le motivazioni, forse era possibile farlo tra un altro mese ancora, se non si voleva essere oggetto di polemiche e dell'inevitabile accusa di giustizia a orologeria". Tema quello delle sentenze "che arrivano sempre in campagna elettorale" ripreso anche da altri esponenti del Pdl, come Valducci. Mentre Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, attacca Pd e Idv parlando di "speculazione che dimostra che l'opposizione cavalca solo l'antiberlusconismo e ritorna all'uso politico della giustizia".

"Le motivazioni della condanna dell'avvocato Mills confermano ancora di più che il presidente del Consiglio ha evitato una condanna per gravi reati solo grazie all'immunità garantitagli dal lodo Alfano che oramai può essere definito come il padre di tutte le leggi ad personam" commenta, infine, Lanfranco Tenaglia, responsabile giustizia del Pd
LA Repubblica

domenica 17 maggio 2009

Ecumene24 - El beso de Graf y Agassi en Wimbledon - Ambos saben de sobra lo que es ganar y perder en el All England Lawn and Tennis Club,e

El beso de Graf y Agassi en Wimbledon

El beso de Graf y Agassi en Wimbledon

Ambos saben de sobra lo que es ganar y perder en el All England Lawn and Tennis Club, pero seguro que lo que nunca habían hecho Steffi Graf y André Agassi es besarse con tal descaro ante los miles de aficionados de la renovada pista central de Wimbledon. El club londinense ha contado con los dos ex 'número uno' para presentar la nueva cubierta de su pista principal. Entre los dos suman 8 títulos individuales (siete ella y uno él), y aunque enfrente tenían a una pareja con menos renombre, lo cierto es que han perdido a un set (7-6) contra la belga Kim Clijsters y el británico Tim Henman. ¿Se ha impuesto la juventud de estos últimos a la mayor compenetración del matrimonio? Nadie lo diría viendo a Graf y Agassi tan desinhibidos como dos adolescentes.- REUTERS - 17-05-2009


TRIBUNA: ROBERTO SAVIANO - El valor olvidado - En Italia Las dos rebeliones espontáneas contra los clanes las han hecho los africanos

Las dos rebeliones espontáneas contra los clanes las han hecho los africanos

Hay mafias de extranjeros. Y tienen fuerza. Pero son aliadas de las de aquí

Todos los que se alzaron llegaron en pateras. Las bandas les chupan la sangre

¿Y una nación como ésta dice que los inmigrantes traen criminalidad?


Quienes cuentan que la llegada de inmigrantes en pateras trae avalanchas de criminales, quienes cuentan que aumenta la violencia y la degradación, quizá estén olvidando dos episodios muy recientes y extremadamente significativos que han entrado en la historia de nuestra república. En Italia las dos revoluciones espontáneas más importantes contra la mafia no han partido de italianos sino de africanos. En diez años sólo se han producido dos veces, impulsadas por la indignación y el fin de la tolerancia, manifestaciones públicas no organizadas por asociaciones o sindicatos, sin autobuses y partidos.

Manifestaciones espontáneas. Y las han hecho los africanos. Quienes han gritado basta ya a los jefes de zona, a los clanes, a las familias, han sido los africanos. En Castelvolturno el 19 de septiembre de 2008, después de la matanza realizada por la camorra en la que fueron asesinados seis inmigrantes africanos: Kwame Yulius Francis, Samuel Kwaku y Alaj Ababa, de Togo, Christopher Adams y Alex Geemes, de Liberia, y Eric Yeboah, de Ghana. Joseph Ayimbora, ghanés, fue ingresado en el hospital en estado grave. Las víctimas eran todas muy jóvenes, el mayor de ellos tenía poco más de 30 años: se desbordó la rabia y estalló una revuelta ante el lugar de la masacre. La revuelta atrajo a las cámaras de televisión de todas partes del mundo y las imágenes transmitidas fueron las de un pueblo paralizado para pedir atención y justicia. En los seis meses anteriores la camorra había asesinado a un número impresionante de inocentes italianos. El 16 de mayo a Domenico Noviello, un hombre que diez años antes había denunciado una extorsión, y que nada más perder su escolta fue masacrado. Pero nada. Ninguna protesta. Ninguna queja. Ningún italiano se echó a la calle. Los pocos indignados, todos limitados al ámbito local, se sentían cada vez más solos y sin fuerza.

Pero esta soledad se rompió por fin la mañana del 19, cuando cientos y cientos de hombres y mujeres africanos tomaron las calles y gritaron a los italianos a la cara su indignación. Hubo incidentes. Pero lo más extraordinario fue que al día siguiente los mismos africanos se hicieron cargo de reparar los daños provocados. El objetivo era llamar la atención y decir: "No volváis a atreveros". Contra pocas personas es posible cualquier tipo de violencia, pero contra una población entera alineada, no. Y luego en Rosarno. En la provincia de Reggio Calabria, uno de tantos pueblos del sur de Italia con una economía principalmente agrícola que parecen marcados por un subdesarrollo crónico y cuyas bandas, en este caso las 'ndrine, facturan cifras equiparables al PIB del país.

La familia Pesce-Bellocco de Rosarno, según demuestra la encuesta del GOA

[Gruppo Operativo Antidroga] de la Guardia di Finanza de marzo de 2004, había decidido blanquear el dinero de la coca en la construcción en Bélgica, en Bruselas, donde debido a la presencia de las actividades del Parlamento europeo, las casas estaban aumentando de precio vertiginosamente. El clan conseguía inyectar unos 30 millones de euros a la semana en la compra de viviendas en Bélgica.

La hegemonía sobre el territorio era total, pero el 12 de diciembre de 2008 dos trabajadores de Costa de Marfil fueron heridos, uno de ellos muy grave. Esa misma tarde cientos de extranjeros -también ellos, igual que los jóvenes heridos, empleados y explotados en los campos- se reúnen para protestar. Los políticos intervienen, hacen promesas, pero desde entonces poco ha cambiado. Sin embargo, inesperadamente, el 14 de diciembre, es decir, a sólo dos días de la agresión, el culpable fue detenido y el móvil resultó ser violencia con fines de extorsión en perjuicio de la comunidad africana. La población se echó a la calle en Rosarno contra la presencia de la 'Ndrangheta que dominaba como por derecho natural, algo que no había ocurrido nunca en años anteriores.

Y sin embargo, precisamente en ese pueblo, una parte de la sociedad, históricamente siempre había tenido el valor de resistir. Ejemplo de ello fue Peppe Valarioti, que dijo en la plaza: "No nos doblegaremos", refiriéndose a una posible victoria en las elecciones municipales. Y cuando esto ocurrió, fue asesinado. Desde entonces el silencio ha caído en las calles calabresas. Nadie se rebela. Sólo los africanos lo han hecho.

Y al hacerlo defienden a la ciudadanía por todos los calabreses, por todos los italianos. Defienden el derecho a trabajar y a vivir dignamente y defienden el derecho de la tierra. La agricultura era un recurso fundamental que los mecanismos mafiosos han disgregado lentamente, convirtiéndola en ámbito de especulaciones criminales. Todos los africanos que se rebelaron habían llegado a Italia en pateras. Y se rebelaron todos, clandestinos y legales. Porque a todos ellos las organizaciones les chupan la sangre, los recursos, el dinero.

Sobre la revuelta de Rosarno ha salido estos días un librito que es muy necesario leer, con un título en el que creo mucho: Los africanos salvarán Rosarno. Y probablemente también Italia, de Antonello Mangano, editado por Terrelibere. La población africana ha inyectado en el tejido diario del sur de Italia unos anticuerpos esenciales para hacer frente a la mafia, anticuerpos de los que los italianos parecen carecer. Anticuerpos que nacen de un elemental deseo de vivir.

La omertà no les pertenece y tampoco la percepción de que todo ha sido siempre así y siempre lo será. La necesidad de abrirse nuevos espacios de vida no les obliga sólo a sobrevivir, sino también a defender el derecho. Y éste es el principio de cualquier batalla auténtica contra las bandas. Para la opinión pública internacional resulta realmente difícil explicarse este sentido general de criminalización de los inmigrantes. Hecho además en un país, Italia, que ha exportado la mafia a todos los rincones de la Tierra, cuyas organizaciones criminales han enseñado al mundo cómo estructurar organizaciones militares y políticas mafiosas. Que con sus inversiones han contribuido al desarrollo del comercio de la coca en Suramérica, que han puesto en marcha, con las cinco familias mafiosas italianas de Nueva York, una especie de educación mafiosa en el extranjero.

Hoy, según demuestran las investigaciones del FBI y de la DEA, cualquiera que quiera realizar actividades económico-criminales en Nueva York, bien sean kosovares o jamaicanos, georgianos o indios, debe contar necesariamente con las familias italianas, que han perdido prestigio pero no respeto. Otro ejemplo clarísimo es el de Vito Roberto Palazzolo, que colonizó incluso Suráfrica convirtiéndola durante años en un lugar seguro para los fugitivos, igual que las familias italianas han conseguido transformar países del Este en colonias de inversión y, según demuestra el último informe de Legambiente, igual que las mafias italianas utilizan las orillas africanas para enterrar residuos tóxicos (en una sola operación en Costa de Marfil, se descargaron desde Europa 851 toneladas de residuos tóxicos).

¿Y este país dice que los inmigrantes traen criminalidad? Las mafias extranjeras en Italia existen y tienen una gran fuerza, pero son aliadas de las italianas. No hay más que leer las encuestas para darse cuenta de cómo llegan los bosses extranjeros a Italia. Llegan en avión desde Lagos o Leópolis. Desde Nigeria, Ucrania, Bielorrusia. Gestionan flujos de dinero que a menudo reinvierten en las ventanillas de Money Transfer. Las investigaciones más importantes, como la denominada Linus sobre la mafia nigeriana, dirigida por los magistrados Giovanni Conzo y Paolo Itri, de la Fiscalía de Nápoles, demuestran que los narcos nigerianos no llegan en pateras, sino en avión. Incluso los desesperados que para pagarse el viaje y tener liquidez al aterrizar transportan en su cuerpo bolas de coca. Tampoco ellos llegan en pateras. Nunca.

Cuando se generaliza, se hace un favor a las mafias. Ellas viven de esta generalización. Quieren ser los únicos interlocutores. Si todos los inmigrantes se convierten en criminales conseguirán sentirse sus representantes y no habrá documento o llegada que ellos no gestionen. La mafia ucrania monopoliza el mercado de las asistentas y de los obreros de la construcción; los nigerianos el de la prostitución y la distribución de coca; los búlgaros el de la heroína; y el de los robos de coches los rumanos y moldavos. Pero éstos son una parte minúscula de sus comunidades y son instruidos por el crimen organizado italiano. Ninguna de estas organizaciones vive sin el consentimiento y la alianza de las mafias italianas.

Ninguna de estas organizaciones viviría una sola hora sin la alianza con grupos italianos. Tener una actitud cerrada y de criminalización ayuda a las organizaciones mafiosas, porque se obliga a todos los inmigrantes a relacionarse con las mafias, si sólo de ellas dependen los documentos, la vivienda, incluso los anuncios en los periódicos y la asistencia jurídica. Y no se trata de interpretar el papel de las "almas buenas", como dirían algunos, sino de analizar cómo las mafias italianas aprovechan la debilidad de las comunidades de inmigrantes. Cuanto menos protegidas están éstas por el Estado, más se encuentran a su merced. El país en el que es hermoso reconocerse -enseña Altiero Spinelli, padre del pensamiento europeo- es el que está hecho de conductas, no de monumentos. Yo sé que la parte de Italia que en estos años se ha comportado entendiendo y acogiendo es la parte que ve en los inmigrantes nuevas esperanzas y nuevas fuerzas para transformar aquello que no hemos conseguido cambiar. La Italia en la que es hermoso reconocerse y que lleva en su interior la memoria de las persecuciones de sus propios inmigrantes y no permitirá que esto recaiga sobre su propia tierra.

Publicado por acuerdo con la agencia literaria Roberto Santachiara. Traducción de News Clips.

El Pais

Il fotomontaggio di Silvio Berlusconi e Noemi - Quando la rete si scatena!

fotomontaggio svelato
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=8a55a4970bf1c0e

Nella vita vince chi sape cosa vuole e continuare a cercare di raggiungere nonostante gli altri dicono che sei debole. Una bella storia...

Conoscete quella storiella della rana che riuscì a salvarsi dopo essere caduta in una fossa profondissima?
Due rane mentre viaggiavano attraverso la foresta caddero in un fosso e quando le altre rane videro quanto profonda era la buca, affacciandosi al bordo, cominciarono a dire loro che non ce l'avrebbero mai fatta a risalire. Una delle due, dopo aver tentato di uscire a grandi salti, si rassegnò, e dando per certa la predizione delle compagne, si lasciò andare e morì. La seconda invece continuava a saltare più in alto che poteva. Le altre rane ricominciarono a urlare di smettere di lottare invano e di lasciarsi morire. Proprio allora la rana raccolse tutte le sue energie e riuscì a fare quel salto che la portò fuori dal fosso. Quando le compagne le chiesero come avesse fatto a non arrendersi, lei spiegò che era sorda. Per tutto il tempo aveva creduto che la stessero incoraggiando…
Cfr. pure
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=255a717654af8f

Notte dei Musei di Roma: Almeno 90 mila persone hanno preso d'assalto i Musei Capitolini e affluenze record anche per Castel Sant'Angelo, Mercati Traianei, Palazzo Massimo, Galleria Borghese e Palazzo Venezia

(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Almeno 90 mila persone, secondo le stime della scorsa notte, hanno partecipato alla Notte dei Musei di Roma. La capitale ha aderito per la prima volta a questo evento internazionale tenendo aperti - gratuitamente e fino alle 2 del mattino - 58 musei e 18 mostre, e organizzando 30 eventi. Presi d'assalto i Musei Capitolini e affluenze record anche per Castel Sant'Angelo, Mercati Traianei, Palazzo Massimo, Galleria Borghese e Palazzo Venezia.

Teatro: 'Chie-Chan e Io' Tratto Dal Romanzo Di Banana Yoshimoto Al Piccolo Eliseo Di Roma

Roma, 16 mag. (Adnkronos) - L'adattamento teatrale del nuovo romanzo di Banana Yoshimoto, ''Chie-Chan e io'' di Giorgio Amitrano, in scena al Piccolo Eliseo dal 19 maggio, racconta la storia di Kaori, una donna di quarantadue anni, e del rapporto profondo che la lega a sua cugina Chie-Chan, di cinque anni piu' giovane. E' un legame particolare quello tra le due donne, al punto da rendere impossibile una vita fuori da questo nucleo; una dipendenza affettiva che mette in crisi la libera esistenza, priva di legami, della donna giapponese in cerca di emancipazione. Banana riprende in questo libro, leggero e profondo, alcuni dei suoi temi ricorrenti: la solitudine, la convivenza con la morte e, soprattutto, la famiglia come invenzione: l'autrice contrappone alla famiglia biologica, in forte crisi nella societa' moderna, un nucleo familiare non convenzionale, all'interno del quale, in questo caso, il polo maschile ne e' escluso.

Come sempre, la Yoshimoto ci mostra personaggi che non hanno radici, orfani (una scena molto forte del romanzo e' quella in cui Chie-chan scopre le reali circostanze della propria nascita e il suicidio della madre) che tentano di superare questo trauma ''costruendosi'' un'altra vita, quasi da favola, che aiuti loro a spiegare la realta', consentendoli di entrare nell'eta' adulta. La moda e l'Italia, sono due leitmotiv del romanzo. Altra ossessione del Giappone contemporaneo. Pur non essendo personalmente vittime del fashion style, le due donne vivono costantemente nel glamour. Kaori lavora in una boutique di lusso della zia, ed e' costretta a viaggiare spesso tra Tokio e Milano per acquistare abiti e pur non coltivando l'interesse per la moda ha un forte senso estetico, osserva e commenta la bellezza degli abiti e la qualita' delle stoffe.

Il Padre Di Noemi: Campagna Di Bugie Sui Giornali. Fede: Feci Un Provino Alla Ragazza Ma Non Lo Superò

Londra, 16 mag. (Adnkronos/Ign) - Il Times di Londra torna sulla vicenda di Noemi. Il quotidiano britannico, che ha constatato come sul certificato di nascita di Noemi sia indicato come padre Benedetto Letizia, ha incontrato quest'ultimo nella sua casa di Portici. Letizia, confermando di aver dichiarato un reddito di circa 12 mila euro, ha parlato di "campagna di bugie e invenzioni per vendere giornali" e definito "una bugia" la notizia che la figlia vada a scuola in Mercedes. Il padre di Noemi ha detto di non essere stato l'autista di Craxi e alla domanda su perché Berlusconi l'abbia detto, ha risposto: "Spesso a Berlusconi vengono attribuite cose che non ha mai detto".

Il quotidiano britannico mette poi in evidenza che è stato proprio Benedetto Letizia, e non Noemi, a invitare il premier alla festa di compleanno della figlia. ''Erano vecchi amici - scrive il Times - dal tempo del suo impegno giovanile nel ramo napoletano del Partito socialista guidato da Craxi, mentore politiico di Berlusconi''.

Il Times passa poi alla madre della ragazza, Anna Palumbo, osservando che ha rifiutato di dire come, quando e dove ha incontrato Berlusconi. In un'altra occasione, ricorda il Times, ha detto di averlo incontrato attraverso le attività politiche del marito. Ma ha anche detto, secondo il Times, che Berlusconi potrà ''fare per mia figlia quello che non ha potuto fare per me''.

Molte domande, secondo il Times, rimangono ancora senza risposta in merito alla vicenda. "Vi potrebbe essere una eccellente spiegazione per tutte le domande senza risposta. Ma se c'è, il primo ministro non l'ha ancora fornita", scrive il quotidiano britannico. Secondo il Times, la "tempesta" attorno alla vicenda "minaccia di scuotere il normalmente saldo seguito di Berlusconi", e la campagna mediatica condotta su "Chi" "è altamente rischiosa, perché mantiene l'attenzione del pubblico sulla signorina Letizia e, con lei, sulle tante contraddizioni nel resoconto di Berlusconi su come l'ha conosciuta".

Intanto, il direttore del Tg4 Emilio Fede racconta al 'Corriere della Sera' di aver fatto un provino tra dicembre e gennaio a Noemi. ''E certo che l'ho vista - spiega -. L'ho pro­vinata come aspirante meteori­na . ''Avevo ricevuto un suo cur­riculum, per questo l'abbiamo chiamata'', chiarisce. ''Mancava di capacità comunicativa e non possede­va una dizione corretta. Così, ho subito detto alla fanciulla che doveva prendersi un po' di settimane di lezioni di dizio­ne, appunto, e poi farsi risenti­re - continua Fede -. Attenzione, però, c'è un particolare che va sottolinea­to: Noemi non era sola. Con lei è rimasta sempre la mamma''.

E parla anche il fidanzato della 18enne Domenico Cozzolino, ex cor­teggiatore del programma tv 'Uomini e don­ne'. Al 'Corriere del Mezzogiorno' spiega ''Io e Noemi ci conosciamo da due anni. E da un mese e mezzo stiamo assieme''. Poi racconta di averle regalato ''un mazzo di rose e una collanina con un ciondolo''. E sul regalo fatto da Berlusconi a Noemi commenta: ''A me è apparsa una collana normale. Poi è stato scritto che vale seimila, ottomila euro. Boh! Ma il presidente - conclude - resta co­munque un mito, un grande''.

Il Fidanzato Di Noemi: ''Le Cose Scritte Su Lei e Berlusconi Sono Solo Stupidate''

Roma, 12 mag. (Adnkronos) - "Un reality show con Noemi Letizia? Subito". Non ha dubbi Domenico Cozzolino, il 21enne fidanzato con la giovane che sarebbe una delle cause della rottura tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. "Sarebbe uno spettacolo: lei e io insieme siamo Stanlio e Ollio, cane e gatto, gli amici vogliono uscire con noi perché li facciamo crepare dalle risate", confida in un'intervista esclusiva al settimanale 'Diva e donna', diretto da Silvana Giacobini, in edicola domani.

Cozzolino, nel 2007 corteggiatore a "Uomini e Donne", parla ancora di Noemi e della vicenda per la quale la giovane ha sofferto molto, come testimoniano anche le foto che 'Diva e donna' pubblica e che ritraggono la coppia a Napoli: Noemi piange, Domenico la consola, poi la coppia si bacia appassionatamente.

"Piangeva ogni sera - spiega Cozzolino - io le sto vicino e cerco di farle capire che quello che è stato scritto sono stupidate, che noi sappiamo la verità. Ci siamo conosciuti due anni fa, però è da un mese che ci siamo messi proprio insieme. Progetti per un futuro in comune? Lei ne fa - conclude - mi fa capire che ci tiene, a volte fa discorsi sulle gioie del matrimonio. Anche se ha solo 18 anni, ha la mentalità di un'adulta".

Francia: i Transessuali Non Saranno Piu' Considerati Malati Mentali

Parigi, 17 mag. - (Adnkronos/Dpa) - La transessualita' non sara' piu' considerata una malattia mentale in Francia. Lo riferiscono i media locali, spiegando che il ministro della Sanita' Roselyne Bachelot, intende dare un "chiaro segnale" nella giornata internazionale contro l'omofobia che si celebra oggi.

Sri Lanka, Tigri Tamil ammettono sconfitta con una nota sul web - Lo scrive il sito filo-ribelle www.TamilNet.com.

Le Tigri Tamil hanno ammesso oggi la sconfitta, affermando su un sito web che la guerra col governo srilankese è giunto a una "fine amara" e che hanno deciso di "far tacere i fucili". Continua a leggere questa notizia

Lo scrive il sito filo-ribelle www.TamilNet.com.

"Questa battaglia è giunta alla sua amara conclusione", dice nel comunicato il capo delle Relazioni internazionali delle Tigri, Selvarajah Pathmanathan.

"Rimaniamo con un'ultima possibilità: togliere al nemico l'ultima debole scusa per uccidere la nostra gente. Abbiamo deciso di far tacere i nostri fucili".

Intanto, fonti militari hanno reso noto sempre oggi il ritrovamento del presunto cadavere del fondatore e leader delle Tigri, Vellupillai Prabhakaran.

Il portavoce dell'esercito ha negato la notizia, mentre le fonti dicono che si stanno compiendo accertamenti sul corpo.

Oggi, l'esercito ha reso noto intanto che tutti i civili che venivano trattenuti dalle Tigri di Liberazione del Tamil Eelam (Ltte) all'interno della zona di combattimento nello Sri Lanka sono stati liberati

Immigrati/Italia: Ronchi, Respingo Accuse Unhcr Razzismo Al Mittente

Roma, 17 mag. (Adnkronos) - "Dall'Alto commissariato dei rifugiati dell'Onu ci arrivano accuse di essere razzisti ed io rispondo di essere orgoglioso di aver votato il provvedimento sulla sicurezza al Consiglio dei ministri". Cosi' il ministro delle Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, parla delle polemiche attorno al pacchetto sicurezza e ai respingimenti durante una manifestazione elettorale per i candidati del Pdl alle europee al laghetto dell'Eur a Roma.